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Esami di stato, apparecchiature, tecnologie, normativa…

Tecnologie in mano agli studenti, tecnologie a portata di dito per tutti, oramai.

Tecnologie che potrebbero essere sfruttate per veicolare didattica e apprendimento se tutti ne capissimo le potenzialità o anche solo l’utilità. Invece finisce che siano utilizzate soprattutto per “fregare” noi prof.

Torno sull’argomento copiare agli esami anche grazie alle tecnologie disponibili: telefonini, ipod touch, netbook, iphone, palmari, smarthphone, internet e chi più ne ha più ne metta. Memorizzate questi termini, cari colleghi, vi prego.


Sapete cosa sono? Cosa fanno? Cosa ci si può fare? Avete almeno una vaga idea? Se si, bene. Se no, vi prego partite dal mio post più recente sul copiare agli esami e ripercorrete a ritroso i diversi post precedenti sullo stesso argomento che ci trovate dentro. Spero vi si apra davanti un mondo.

Stamattina, nell’aula dove facevamo gli scrutini, aula che nel mio istituto ospiterà le due quinte durante gli esami di stato, c’era un wifi aperto. Tacchette piene di un wifi non della scuola, aperto. In realtà, io sono giorni che ne approfitto di questo wifi aperto col mio iphone.

Stamattina ho realizzato che nell’aula dove, fra qualche giorno, si svolgeranno le prove dell’esame di stato, non ci può essere un wifi aperto di cui nessuno sa nulla ma che gli studenti avranno già sgamato come me con un qualunque telefonino di ultima generazione. E infatti lo sanno.

Ecco perchè scrivo questo post per parlare soprattutto ai miei colleghi prof.

C’è un mondo da conoscere, non possiamo evitarlo.

Faccio un attimo il punto della situazione, in quanto prof, inquadrando il discorso anche secondo quanto dice la normativa più recente di mia conoscenza:

1) Esiste una direttiva che vieta l’uso dei telefonini a scuola, in generale. Trattasi di una Direttiva del 2007. Una direttiva del ex Ministro Fioroni, del 15 marzo 2007, con cui viene sancito il divieto dei cellulari a scuola durante le lezioni. Sono le linee di indirizzo e le indicazioni in materia di utilizzo di “telefoni cellulari” e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica.

2) Nelle istruzioni sugli adempimenti per gli esami di stato del primo ciclo (gli esami di terza media, per capirci) C.M. 50 del 7 giugno 2010, il Ministro Gelmini ha inserito un paio di avvertimenti riguardanti la vigilanza.

Si ricorda ai docenti che per le operazioni online e le trasmissioni via internet all’INVALSI, previste dopo l’apertura dei plichi

“nessuna persona che non sia componente della commissione può accedere al computer e/o visionare la prova”

Si ricorda ancora che bisogna:

– invitare gli studenti a consegnare alla commissione, ove ne siano in possesso: telefoni cellulari di qualsiasi tipo (comprese le apparecchiature in grado di inviare e/o ricevere fotografie ed immagini; apparecchiature elettroniche di tipo “palmari”; personal computer portatili di qualsiasi tipo; orologi in grado di memorizzare dati e testi; registratori di qualsiasi tipo; testi di qualunque tipo (libri, appunti, ecc.) e contenuto;
– avvertire i candidati che potranno essere esclusi dagli esami nel caso in cui non rispettino tutte le “regole”;
– controllare le strumentazioni utilizzate da disabili/DSA a che non contengano ausili non consentiti;
– controllare che non sia possibile ai candidati accedere ad apparecchiature telefoniche, elettroniche e telematiche in dotazione alle scuole (laboratori di informatica, computer, ecc.) o, comunque, presenti nell’edificio scolastico

3) Le istruzioni e le modalità organizzative per gli esami di maturità si trovano nella O.M. 44 del 5 maggio 2010. E non vi è accenno alla questione tecnologie.
Perchè la troviamo nella Nota Min. n. 3614 dell’11.5.2010 che è quella che cercavo.
E che ovviamente non si trova con due clic, come dovrebbe essere, su istruzione.it
In questa nota leggiamo che

“I Dirigenti scolastici avranno, altresì, cura di avvertire tempestivamente i candidati che è assolutamente vietato, nei giorni delle prove scritte, portare a scuola telefoni cellulari di qualsiasi tipo (comprese le apparecchiature in grado di inviare fotografie e immagini), nonché dispositivi a luce infrarossa o ultravioletta di ogni genere, e che nei confronti di coloro che fossero sorpresi ad utilizzarli è prevista, secondo le norme vigenti in materia di pubblici esami, la esclusione da tutte le prove.

È inoltre vietato l’uso di apparecchiature elettroniche portatili di tipo “palmare” o personal computer portatili di qualsiasi genere, in grado di collegarsi all’esterno degli edifici scolastici tramite connessioni “wireless”, comunemente diffusi nelle scuole, o alla normale rete telefonica con protocolli UMTS, GPRS o GSM o BLUETOOTH.

I Presidenti ed i commissari, dal canto loro, avranno il compito di vigilare sul rispetto del summenzionato divieto, al fine di evitare il verificarsi di episodi incresciosi che, oltre a turbare il sereno svolgimento delle prove scritte, risulterebbero gravemente penalizzanti per gli stessi candidati.

Analoga cura sarà altresì rivolta alla vigilanza sulle apparecchiature elettronico-telematiche in dotazione alle scuole, al fine di evitare che durante lo svolgimento delle prove scritte se ne faccia un uso improprio con collegamenti all’esterno.

Dovrà essere pertanto disattivato qualunque collegamento delle scuole con la rete INTERNET e dovranno essere resi inaccessibili, nel corso delle prove scritte, aule e laboratori di informatica, nonché qualunque tipo di personal computer collegato o collegabile alla rete.

Inoltre, al fine di garantire il corretto svolgimento delle prove scritte, la Struttura Informatica del Ministero vigilerà, in collaborazione con la Polizia delle Comunicazioni, per prevenire l’utilizzo irregolare della rete INTERNET da parte di qualunque soggetto e l’uso delle connessioni di telefonia fissa e mobile.”

Insomma questo dice la normativa.

Diciamo in sintesi che le apparecchiature telefoniche e/o fotografiche e/o che si collegano in qualche modo ad internet e/o inviano dati all’esterno durante le prove d’esami sono ovviamente vietati e che vanno consegnati. Chi viene trovato in possesso o mentre li usa durante le prove può vedersi l’annullamento della prova e l’espulsione dall’esame di stato.

Su questo non ci piove. Gli insegnanti della commissione agli esami di stato sono là anche in veste di pubblici ufficiali. A nulla valgono eventuali proteste in caso si venga colti in flagranza di uso di una qualche “apparecchiatura”, anzi la situazione del candidato può solo peggiorare.

Torniamo al punto da cui sono partita.

Una direttiva del 2007, validissima. Definizioni di “apparecchiature” di cui si vieta l’uso abbastanza generiche, nella normativa, da contenerle tutte. Anche quelle che abbiamo in mano nel 2010, studenti e prof. Nel 2010 concretamente manca solo il telefonino che faccia anche il caffè. Perchè per il resto ci si può fare di tutto e anche di più. (Ovviamente anche andare su Facebook…e non lo dico a caso)

Il wifi aperto perfettamente ricevibile e sfruttabile dall’aula in cui si svolgeranno gli esami di stato. Non ci deve stare.

Qualcuno controlli. Perchè può esserci un wifi aperto il cui segnale viene ricevuto dall’aula ma magari viene dal condominio di fronte.

Chi deve controllare? La normativa parla di tecnologie e connessioni della scuola e immagino ci sia qualcuno preposto che la “roba” della scuola la terrà sotto opportuno controllo.

Da parte mia, conto di segnalarlo al Presidente di Commissione, nel caso in cui il 22 mattina quel wifi fosse acceso ed aperto. Controllerò con un click dal mio iphone.

Consiglio di verificare o far verificare la possibile presenza di wifi aperti durante le prove degli esami di stato, poi non chiediamoci come sono uscite le tracce già dopo 5 minuti l’apertura dei plichi ministeriali.

Con l’iphone (o telefonini similari) dalla foto dei documenti (con l’applicazione giusta, una vera e propria scansione del documento, trasformazione in PDF A4) al loro invio (mail, social network, cugino laureato che mi svolge il tema e me lo rimanda…) ci vorranno non più di 5 minuti. Col wifi aperto anche meno.

Ovviamente né lo studente né un prof né chiunque altro sia autorizzato a stare nei locali della scuola durante lo svolgimento dell’esame di stato non può e non deve fare queste cose.

Certo, direte, la normativa dice che è vietato utilizzare e che bisogna sequestrare. E in ogni commissione d’esame si sequestrerà.

Abbiamo esattamente idea di quali possano essere le “apparecchiature” da sequestrare?

Perchè i ragazzi son furbi, consegneranno telefonini ante 2007, riesumati in qualche cassetto, telefonini con cui al massimo davvero ci potevi fare solo foto e mandare MMS.

Cioè, lo farei anche io, al posto loro. E terrei ben nascosta, rischiando grosso, la tecnologia, l’apparecchiatura che con un clic mi collega col mondo.

iPhone, iPod touch, Blackberry, smartphone, netbook…iPad… abbiamo idea di come sono fatti?

Certo, quelli un po’ più grandi si notano di più.

Per i modelli di telefono cellulare di ultima generazione, date un’occhiata un attimo a questo link: http://www.directphoneshop.co.uk/wi-fi-phones.asp o qui sotto nelle immagini, quanti di questi modelli di telefonino conoscete?

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Hanno millemila funzioni, non è questo il luogo di spiegarle. Sappiate solo che con un wifi aperto sono esattamente INTERNET nascosto nel palmo di una mano di un qualunque studente. (e se non c’è il wifi disponibile, essendo fatti apposta per accedere al web, basta la connessione dati fatta direttamente dalla SIM).

Basta un click, anzi uno sfioramento oramai, son quasi tutti touch.

Durante gli esami non si possono e non si devono usare.

Ma è un mondo abbastanza complesso da controllare…e, purtroppo, io sono sicura che gli studenti agli esami 2010 la faranno sotto il naso a molte Commissioni.

(e io magari monitorerò per voi Facebook e quello che accade durante gli esami di stato, online, e poi ve lo racconto)

Meditiamo, cari colleghi, meditiamo.

20 thoughts on “Esami di stato, apparecchiature, tecnologie, normativa…

  1. Mitica prof! Navighi “a scrocco” eh? 🙂

    Se posso darti un consiglio, invece di far levare la connessione, potresti fare qualche cosa di più utile per te:

    Prendi il tuo iphone, ti connetti alla rete aperta e modifichi la configurazione rendendo protetta la rete wifi: Mi raccomando, segnati la chiave privata!

    Così facendo, la connessione non sarà utilizzabile dagli apparecchi se non muniti di quella chiave: ma che hai “solamente” tu.

    Poi, quando saranno finiti gli esami, ri-aprirai la rete e potrai ritornare ad utilizzarla durante le riunioni 😀

    Così prendi 2 piccioni con una fava! 🙂

  2. Cara professoressa, vorrei esprimere il mio parere da studente di liceo scientifico che affronterà tra pochi giorni l’esame di maturità. Ora io non sò in che scuola insegni lei, ma le assicuro che la prova di matematica, per la preparazione che ci garantisce generalmente la scuola italiana risulta IMPOSSIBILE per il 95% minimo degli studenti. Non si tratta di pessimismo, è semplicemente la realtà dei fatti. Senza un qualsiasi tipo di aiuto, sia esso esterno (internet ecc…) o interno (collaborazione tra candidati, aiuto della commissione) non si può mirare all’eccellenza e,spesso, nemmeno ad un risultato sufficiente. E parlo da studente fortunato che ha affrontato un triennio di matematica tutto sommato non disastroso (seppure lungi dall’essere eccellente), con dei risultati assolutamente rispettabili, per intenderci non ho iniziato a studiare dall’11 Giugno. Pertanto il suo atteggiamento mi sembra eccessivo, gli alunni non vogliono prendersi gioco di nessuno, se copiano lo fanno per SOPPRAVIVENZA da un pericolo di cui non sono responsabili o sono responsabili soltanto in parte (ovviamente non stò generalizzando). In luce di tutto ciò le dico con franchezza e sincerità che, se il compito d’esame non sarà alla mia portata e la commissione non mi darà una mano, il 23 Giugno copierò senza nessuna remora. La invito a riflettere e ad non essere troppo severa con i suoi alunni.

  3. @lorenzo ahah bella questa cosa di proteggere la rete per utilizzarla solo io
    🙂

    @maturandorealista grazie per il commento. Ascolta, ho fatto lo scientifico anche io… per cui comprendo la difficoltà della prova di matematica, dicendoti anche che, se la commissione valuta che quanto esce nelle tracce della maturità non è stato affrontato dalle classi e per vari motivi le classi non sono in grado di svolgere il compito, prende provvedimenti diversi, in sede valutativa…

    Per cui copiare, neanche in quel caso è giustificato.

    Ad ogni modo, alla fine copierete usando tutte le tecniche di sopravvivenza che conoscete.

  4. Invece di rompere le scatole agli studenti, pensate a diventare più umani e ad insegnare meglio le vostre materie, invece di infierire, ricordatevi di essere stati giovani anche voi e, se avete subito le angherie e le cattiverie dei vostri professori, non riversatele ora sui vostri studenti, non sentitevi come Dio in terra! Non lo siete, ricordatevelo! Andate a lavorare, per quello che fate non meritate lo stipendio che percepite. Provate a scendere dal piedistallo e vergognatevi un pochino!

    1. Che poi fa parte esattamente del nostro lavoro vigilare che si rispettino le regole. Sai, Mary, in sede d’esame, siamo pubblici ufficiali. Forse ti sfugge questo particolare. E’ il nostro lavoro.

  5. Prendete esempio dalle insegnanti delle scuole elementari, ovvero tanta passione e poca boria.

  6. Interessante punto di vista, Mary. Gli insegnanti devono “essere più umani” e non devono “rompere le scatole agli studenti”. Che si traduce in “lasciateci fare come cazzo ci pare”, “lasciateci RUBARE” e “non siete meglio di noi”. E’ quello che sentivo dire a molti aspiranti falliti, prima che iniziassero ad accorgersi sulla loro pelle che non si può andare avanti nella vita rubacchiando e vivacchiando. Quelli che agli esami dell’università erano convinti di sapere più dei professori e agli esami ci regalavano un impagabile divertimento con i loro show di finta indignazione, quelli beccati a copiare ai concorsi, i raccomandati, gli idioti i minus habens, i saccenti. Brava Mary: vedo che hai delle aspirazioni. Aspiri a far parte dell’Italia dei mediocri. L’importante è avere qualche obiettivo nella vita.

  7. Mary, è grazie a persone come te se le nuove generazioni rischiano di non conoscere e non rispettare le regole, di diventare adulti arroganti e irrispettosi degli altri e del valore del sapere. Spero che tu non trasmetta disvalori ai tuoi figli.

  8. Ecco, appunto. In questo paese ci manca solo qualcun’altro convinto di non aver regole per sé stessi ma di poterle imporre agli altri. Auguri, Mary bella, abbiamo la disoccupazione giovanile al 30% e con q

  9. Ecco, appunto. In questo paese ci manca solo qualcun’altro convinto di non aver regole per sé stessi ma di poterle imporre agli altri. Auguri, Mary bella, abbiamo la disoccupazione giovanile al 30% e con queste premesse avrai ottime probabilità di far parte per anni della schiera dei disoccupati. E magari nemmeno ti interessa perché conti di farti mantenere da papino e poi da un marito fesso. Una prospettiva radiosa, non c’è che dire.

  10. Non riesco a capire questa mentalità per cui un insegnante che vuole il rispetto di regole uguali per tutte improvvisamente sarebbe diventato un individuo autoritario che si sente al di sopra di chiunque, ‘gentile’ Mary. Mi pare inoltre che nel post qui sopra non si stigmatizzi nessuno studente (lo studente fa il suo mestiere), bensì si mettano in guardia i professori su nuovi problemi e nuove frontiere a cui arrivano gli studenti che durante 5 anni hanno pensato bene di scaldare un banco anziché aprire i libri di scuola e pretendono comunque di superare un esame con il minimo sforzo.
    Inoltre qui mi pare che le accuse generiche e qualunquiste sull’incapacità degli insegnanti delle superiori non abbiano molto senso.
    (io non sono stata giovane, ho avuto insegnanti giusti e non ho subito angherie. Quando meritavo un pessimo voto, e ne ho meritati tanti, sapevo benissimo con chi me la dovevo prendere. Tant’è che sono stata bocciata un anno e mi sono ritrovata per due volte due materie a settembre. Quand’è che all’improvviso gli studenti sono diventati una specie da proteggere dalla qualunque, inclusi brutti voti o sacrosante bocciature, anziché futuri adulti che devono imparare a prendersi le loro responsabilità? Perché io questo passaggio me lo sono perso)

  11. @mary: A parte che le tirate su “voi” insegnanti in generale non hanno senso (sei una allieva di Catepol? sai come insegna lei? No? E allora taci, per favore) io, da insegnante, quando controllo che i ragazzi rispettino le regole, sto facendo il mio lavoro. Che non è quello di essere “umana” (non si capisce poi su cosa: devo far finta di non vedere che stanno commettendo un reato?), ma di insegnare loro le cose, compreso che non si deve copiare o usare supporti tecnologici proibiti.
    Quanto all’umanità delle maestre delle elementari… io ho avuto una mamma maestra elementare. Se provavi a fregarla, ti faceva schiattare, giustamente. Ha avuto alunni che si sono quasi tutti laureati. Mentre dalle maestre “pietose” escono alunni che arrivano alle medie, dove insegno io, senza saper scrivere neanche il loro nome e cognome senza errori di ortografia. Credimi, cara Mary, l’insegnante pietoso è come il medico pietoso: ti fa morire dandoti una pacchettina sulle spalle, ma muori. Poi se vuoi soltanto sfogarti per qualche tua frustrazione privata prendendo a caso un post fai pure. Di solito è quello che tutti i falliti fanno.

  12. Tra l’altro parliamo di esami di maturità. Spiegatemi voi dov’è la maturità di chi pensa di poter nascondere la propria impreparazione scaricando la responsabilità sull’insegnante “cattivo”. Troppo comodo, Mary, troppo comodo.

    1. Ma infatti comodo parlare così. Senza esserlo, insegnanti, è facile dire cosa dovremmo e cosa non dovremmo fare

  13. La verità fa male, non c’è dubbio, lo si capisce da come Vi siete infervorati, quindi Vi dirò, giusto per puntualizzare, che io non ho detto che bisogna essere pietosi, neanche l’ho pensato. Ciò che intendo non è certamente “lasciar copiare o rubare” (mamma che parolona, qui finisce che andiamo pure in galera!) ma per umanità intendo: seguire ed aiutare l’allievo passo dopo passo, a crescere a sviluppare una coscienza critica, a migliorarsi continuamente e costantemente, non solo a temere le Vostre ire, non sono una saccente e non voglio sembrare tale, sicuramente però qualcuno di Voi insegnanti (e qui forse ho generalizzato un pò troppo e me ne scuso) dovrebbe leggersi qualcosa di un certo Giovanni Enrico Pestalozzi o di un certo Rousseau… Ad ogni modo per rispondere a chi mi ha dato della fallita, posso dire di pensare a se stesso. Ho una famiglia sana, lavoro e sono contenta, certamente è meglio non toccare la Vostra onorata categoria, perchè si rischia il linciaggio. A proposito ho una figlia laureata con lode (a Padova), la quale al liceo subì le luride avances di un professore, come pure le altre compagne di classe, bene, il professore venne denunciato e il risultato sapete quale fu? Dal liceo classico venne trasferito in un altro istituto, giusto vero? buona serata a tutti.

  14. Cara Mary,
    che la verità faccia male non c’è dubbio, prova ne è come, non appena ti viene fatto presente la tua cafonaggine nell’insultare gratuitamente una intera categoria, fai precipitosa marcia indietro, arrampicandoti sugli specchi.
    Ti informo che noi insegnanti Rousseau l’abbiamo letto, e anche parecchi altri, e gli alunni li aiutiamo ad imparare, il che non significa affatto permettere loro di copiare (che è un reato quando lo si fa ad un pubblico esame come quello di maturità citato nel post di catepol). Sviluppare una coscienza critica nei nostri è quello che facciamo, e spesso non è facile quando si ha a che fare con persone come te, che ragionano invece in maniera del tutto acritica, applicando a tutti gli “insegnanti” , indistintamente, definizioni prive di senso, decidendo a priori che sono “cattivi” impreparati, che sono dei frustrati, eccetera eccetera eccetera. Quanto al professore di cui dici che è stata vittima tua figlia, non è certo perché era insegnante che molestava le allieve. O forse intendi dire che,oltre ad essere sadici, siamo anche tutti pedofili? No, per carità, fai pure, eh, tanto i tuoi commenti sono la sagra dell’offesa gratuita, per cui…

  15. Mettersi contro una categoria come quella degli insegnanti, cara Mary, vuol dire sbattere contro un muro, sono intoccabili, tu ovviamente sei andata giù pesante anche se poi hai aggiustato il tiro, ma non aspettarti nulla, tantomeno un gesto distensivo… e dire che dovrebbero essere educatori. Ho a che fare con loro quasi tutti i giorni, ne conosco di eccezionali, ma come in ogni categoria ce ne sono anche di cafoni un esempio? Una “Prof.” di musica che pretendeva di insegnare il setticlavio alle scuole medie! Alla faccia della materia ludica, il risultato che ottenne fu quello di spaventare l’intera classe, in particolare alcuni ragazzi dovettero ricorrere a lezioni private, che ovviamente non costano nulla e vengono sicuramente fatturate, qualcuno fece visita allo psicologo, ma va bene così, lascia perdere è tempo sprecato.

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