Lavoro, Riflessioni, Sempre di corsa

Piovono voti dal cielo…

Rimango supplente fino agli scrutini. Ottima notizia in termini di stipendio e punteggio, un po’ meno in termini di quello che c’è da fare. Sei classi: quattro quarte e due quinte. 50 kilometri ad andare e 50 a tornare.


Un centinaio di nomi
in ordine alfabetico che scorrono sotto i miei occhi, un centinaio di volti che nonostante le due settimane già trascorse insieme, rimangono perfetti sconosciuti. Una serie di voti che raramente superano il 5, scritti sul registro. Una serie di assenze da calcolare, il totale del secondo quadrimestre da riportare nelle apposite caselline.
Ad alcuni nomi non è abbinato voto orale, forse neanche la collega che sostituisco ha avuto il piacere di conoscerli. Forse non ha avuto il tempo.
Il terzo compito da somministrare dove è stato possibile, con correzione orrori e relativa attribuzione di voto.
I compiti di due classi da correggere pur non conoscendone gli obiettivi didattici e da valutare con criteri miei. Si proprio quei compiti scopiazzati anche male di cui ho già parlato. Copia i numerini poi sul registro, con attenzione massima a non sbagliare l’incrocio tra riga del nome e colonna del voto.
Interrogare gli sconosciuti, argomento rigorosamente a piacere, valuta a maglie molto larghe il colloquio in un inglese da panico, chiudendo uno, due, tre, quattro occhi (occhiali compresi).
Calcolare le medie dei numeri scritti a penna e a matita da colei che mi ha preceduto uniti a quelli apposti da me in questi giorni. Media aritmetica oppure media degli scritti più media dell’orale? Le assenze devono pesare? Se ha un compito in meno rispetto alla sua classe che faccio? Che ne posso sapere della continuità del suo apprendimento da un solo argomento detto in tutta fretta, spesso a memoria e anche male?
Cominciata l’operazione elaborazione schemini  voti e medie per ogni classe armata di matita penna rossa e penna nera, poi seguirà la formulazione della proposta di voto da portare al consiglio.
Di pari passo va anche scritto un giudizio verbale degli sconosciuti insieme al voto, su prospetti che mi hanno consegnato ieri.
Vanno elaborati (e anche scritti al pc possibilmente) i programmi di ognuna delle classi, controfirmati da almeno un paio di alunni (con la speranza che passino da scuola in questi giorni…che li sentivo parlare di partenze e di mare) e consegnati.
E la relazione finale, classe per classe, dove la lasciamo? Va scritta di mio pugno inventando quanto possono aver fatto prima di maggio. Relazioni che vanno consegnate prima degli scrutini ovviamente.

E nelle quinte occorre anche il miracolo di santa catepol: non potendo essere ammessi agli esami con 4 e 5…dovranno lievitare tutti…di almeno un punto in più, regalando un diploma, regalando nuove braccia al mondo del lavoro che purtroppo non vorranno neanche darsi all’agricoltura. Regalando anche un sogno alle due ragazze che in tale contesto di ignoranza spiccano per metodo di studio e preparazione. Sono una per classe. Il loro 8 già abbondante che le distingueva dalle masse, diventerà 9…per correttezza e per  senso di giustizia nei loro confronti…Perchè agli altri sì e a loro no?

E noi che i 9 ce li sudavamo e conquistavamo a colpi di capitoli e interventi brillanti, studio costante, matto e disperatissimo, chini sui libri… solo qualche annetto fa.

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