Family, parolando

Come ti leggo nel pensiero…

Premonizioni e sesto senso. Quando ieri mi decisi, come la profe, a mettere i piatti in lavastoviglie e dare una sistemata alla cucina, squillò il telefono a casa. Era un cellulare, mannaggia a me che non memorizzo i numeri…rispondo. "Sono da quelle parti, posso passare?". E declinando le solite parolacce risposi "Certo!" ma con in testa il sottotitolo "Te lo potrei mai vietare?". "Che stai facendo?" incalzava. Cavoli, ma se stai arrivando te lo dico a voce no? "Sto lavorando al computer." Mai spiegare la differenza tra lavoro e cazzeggio per blog a chi non la conosce. "Allora non ti disturbo molto, passo solo per un saluto." Il solo fatto che passi mi disturba…ma anche questo rimase ovviamente solo un pensiero. E poi: ma quando mai?Non è che ti sia così naturale passare da qui, non ci passi mai. Ci deve essere un motivo, altro che saluto.
Nei 10 minuti che avevo a disposizione prima del trillo del citofono, impensabile fare altro che chiudere tutte le porte togliere qualcosa di mezzo relegandola alla "disaster room" che mai e poi mai avrei aperto davanti ai suoi occhi anche se, per illuminazione istantanea, mi ricordai che poi da là avrei dovuto estrarre e consegnarle una cosa che voleva (il vero motivo della visita).

Lasciai sul tavolo del salone tutte le scartoffie del figlio. La scusa ce l’avevo pronta (e anche vera dopotutto): poverino ha lavorato tutto il giorno alla tesi della siss, poi c’è il progetto dei lavori di ristrutturazione del negozio, poi le carte della collaborazione con l’università…prima di mettere mano e sistemare devo chiedere a lui cosa posso spostare e in che ordine. E su queste parole la catapultai in cucina, tutta pulita e linda (vedi il sesto senso…) offrendo una tisana rilassante e distraendola dal guardarsi attorno, che si sa, anche in una stanza asettica, avrebbe censito ogni singolo granello di polvere lo stesso.
Il tavolo ingombro di documenti scatenò la risposta che prevedevo. Sguardo che voleva essere complice e comprensivo a tempo stesso mi dice (come se avessi sposato a scatola chiusa): "Ma tu non hai idea… quando studiava mi occupava tutto lo studio mettendo libri e fotocopie attorno a se sul pavimento e sul tavolo…era veramente impossibile…non cambierà mai. Ma io lo rimproveravo sempre…" Poi con compassione e tenerezza verso il figlio: "Certo quando si devono fare tante cose tutte insieme…"
Già povero piccolo…meglio aver chiuse le porte mi dico…che da quando siamo sposati io gli permetto di occupare tranquillamente tutta la superficie che vuole dei 120mq con tutto quello che vuole (dopotutto è anche casa sua)…e mi sembra che viva molto più tranquillo di prima.

Veniamo al vero motivo della visita. Un pensiero assillante l’assillava. Prelevare il pantalone del pigiama amorevolmente fatto cucire su misura e da lei donatogli insieme ad altri di seta e relative giacche da notte come corredo nuziale maschile. Pur sapendo bene che non ha mai dormito in pigiama in vita sua, il figlio. Ehm, lo sapevo anch’io prima di convolare… Perchè mai avrebbe dovuto farlo con me? Mistero. Orbene, questi pigiami erano extra size in prima battuta, quando glieli fece trovare e provare a sorpresa un paio di settimane prima delle nozze. Extra size su uno che normalmente porta una doppiaXL…quindi lenzuoli, non pigiami.
"Era una sorpresa, ho detto alla sarta di farli molto grandi non potendo farle prendere direttamente le misure."

Sono stati poi aggiustati. Il primo indossato ("Bè fammelo mettere ora che andiamo dai tuoi a Pasqua…" ) si è subito scucito. Allora, lei ha deciso, forse perchè continuano a dare difetti questi pigiami amorevolmente regalati, per questo scucito, che sicuramente ora il cavallo è troppo stretto. E siccome non glielo abbiamo portato noi a casa sua, negli ultimi 2 giorni, ha pensato bene di passare, salutare e prenderselo in prima persona. Se andrà bene, aggiusterà poi il cavallo di tutti gli altri…
E la storia infinita di questi pigiami prosegue…

10 thoughts on “Come ti leggo nel pensiero…

  1. eheheh…già mi vedo i corredini di pigiamini e tutine del pupetto…tutti la misura sbagliata tutti da cambiare…;-)

  2. il vero problema è che subiscono una mutazione dal giorno che ti impalmi il figlio maschio…perchè prima non era così…o forse ci facevo meno caso 😉

  3. una testimonianza preziosa per il mio post quella che hai lasciato…grazie per la visita. Ti aspetto ancora prossimamente!

  4. ghghghgh, le suocere sono il principale motivo di stress e depressione, in Italia, o come direbbe Fabiano, in Itaglia.

    😀

  5. appena puoi regalale anche tu un pigiama della misura sbagliata! sai che ridere!

  6. no…il mio ruolo in tutto ciò e assecondarla e far finta che non abbai mai, dico mai, toppato con questi pigiami 😉

  7. ricambio…speriamo che ci sia almeno il sole nel we…vista la rinuncia per le terme di Ischia…che palle…si rimane qui…

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