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I compiti viaggiano già su Whatsapp

Riflessioni su tecnologie e apprendimento che nascono per caso, ma non troppo, dopo una conversazione con altri docenti al termine di un corso di formazione sulle LIM.

E’ il momento di Whatsapp, applicazione per smartphone (tutti i tipi) che permette di mandare messaggi gratis, foto, audio ecc. A singoli contatti o a gruppi di contatti (diventando una chat di gruppo ma privata).

Avete già capito dove voglio andare a parare?
Ho appena twittato, non a caso, le mie previsioni per gli esami di maturità 2013.

Ho scritto più volte di tecnologie, cheating, esami su questo blog.

cheating

E’ possibile usare Whatsapp a scopi educativi, come strumento che facilita l’apprendimento? Certo. Questo voglio approfondire.

Mi appunto qui anche questo articolo che parla del fenomeno Whatsapp e le ricadute su educazione emozionale e relazione.

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Intanto, sarete curiosi di sapere che in Egitto e in Cambogia il problema degli studenti che copiano o si aiutano via Whatsapp è in discussione già dallo scorso anno scolastico.

Whatsapp è così diffuso (e praticato) dagli studenti. Basta osservarli e capire che è proprio Whatsapp, anche più di Facebook, lo strumento privilegiato di comunicazione veloce.

E’ il momento di cominciare a pensarci anche in termini di impatto sulla scuola e sull’apprendimento (troppo facile dire che gli studenti lo usano per copiare fotografando le domande dei test e attendendo messaggio di risposta e chiudere così il discorso educativo).

Che dite?

UPDATE
Usi educativi di Whatsapp di cui vengo a conoscenza:
– genitori che inviano ai figli via Whatsapp le pagine fotografate dei libri di testo dimenticati a casa
– mamme che creano un gruppo “compiti” su Whatsapp e durante il fine settimana si scambiamo pareri e “compiti mancanti” per semplificare la vita
– docenti che mandano i compiti via Whatsapp agli alunni malati o assenti

Mandatemene altri e li aggiungo!

One thought on “I compiti viaggiano già su Whatsapp

  1. Usi educativi? Senza arrivare a Whatsapp, mi piacerebbe che i miei studenti usassero il telefonino per fotografare la lavagna a fine lezione, oppure i compiti in classe con le loro correzioni, per riguardarseli con calma a casa… Temo però che molti dei miei colleghi avrebbero da ridire! Ho cominciato a pensare che lo smartphone spento, soprattutto se dotato di buon dizionario, sia una risorsa sprecata. Resta però da risolvere il problema della condivisione di informazioni durante le verifiche…

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