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Palla al centro, equazione di primo grado, goal!

Eravamo là già da un’ora che ci arrovellavamo, io a spiegare e fare esempi ed esso a capire perchè. Perchè, in una banale (banale per voi, banale per me, banale per noi normodotati) equazione di primo grado, a passare un termine da una parte all’altra dell’uguale si cambia di segno? Già, perchè?

Poi la genialata. Io non insegno matematica, ho fatto solo il liceo scientifico poi ho studiato altro, ma dalla mia ho che son son creativa.

Traccio una linea verticale in corrispondenza dell’uguale dell’equazione, ci faccio attorno un cerchio, completo il tracciato con la penna rossa da una parte e quella blu dall’altra, inserisco due porte, una rossa nella metà campo rossa e una blu nella metà campo blu, a chiudere il rettangolo disegnato giusto sotto l’equazione, due metà campo. Rossi di qua, gialli di là. Palla al centro.

(foto di Andreas Solberg)

Cerchio con la penna rossa i termini con X e con la penna blu i termini numerici. Ecco le nostre due squadre dell’equazione che scendono in campo. Rossi con la X sulla maglia di qua, gialli con il numero e basta sulla maglia, di là. Palla al centro.

Hai presente una partita di calcio? Certo! ovvio che hai presente! Lo sai che prima di cominciare la partita le squadre stanno nella loro metà campo? Certo! Perfetto.

Ecco le squadre uscire dagli spogliatoi tra gli applausi della folla sistemarsi nella loro metà campo: la squadra delle X in metà campo rossa e la squadra dei numeri nella metà blu. L’arbitro non ha ancora fischiato, forza, giocatori, sistematevi, ognuno prenda posto in questa partita di equazione.

Ma che succede? Che ci fa un giocatore con la maglia delle X nella metà campo avversaria, in mezzo ai numeri? E che ci fa quel numero meno tre nella metà campo rossa, quella delle X?

Le squadre nella propria metà campo, please. Tu con la X passa di qua coi rossi e cambiati di segno! Non solo stai nella metà campo sbagliata, ma pure il segno sbagliato? Fila, a posto, con la tua squadra nella tua metà campo.

(foto di Andreas Solberg)

Tu, numero meno tre che stai in mezzo alla squadra delle X, ma non lo vedi che hanno una maglia di un colore diverso? Fila nella tua metà campo, senza fiatare, senza contestare l’arbitro. Il tuo posto è là, e cambiati di segno anche tu, vergogna!

(foto di Andreas Solberg)

Com’è come non è, i termini con X si trovarono tutti nella loro metà campo dell’equazione e i termini numerici nell’altra, dopo l’uguale. Finalmente l’arbitro fischia l’inizio di partita, si cominciare a giocare sul serio, ahem a calcolare il valore dell’incognita e verificare l’equazione. Ma questa è un’altra storia.

(NB chiedo venia ai matematici per il concetto di “segno sbagliato” usato su questo campo da gioco per spiegare perchè, in una banale (banale per voi, banale per me, banale per noi normodotati) equazione di primo grado, a passare un termine da una parte all’altra dell’uguale si cambia di segno.)

2 thoughts on “Palla al centro, equazione di primo grado, goal!

  1. Bellissimo!
    E anche se al momento insegno matematica, non mi offendo mica per il concetto di “segno sbagliato”: sono un fisico!

    Saluti e complimenti per l’Euroblog Award!

Comments are closed.

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