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Ma quali buoni amici maledetti…(cit.)

Leggevo stamattina il post di Luis Gray sull’amicizia nei social network.

Non è scritto da nessuna parte che con ognuno dei contatti dei nostri network online passeremmo volentieri del tempo nella vita reale. Anzi a volte è esattamente il contrario. Tutti amici e tutti social quando siamo dietro lo schermo dei nostri computer o in tram sui nostri telefonini, tutti online, tutti connessi. Poi magari ci si incontra per strada e non ci si saluta, non ci si riconosce. Poi magari ad un barcamp o a una blogcena non ci si presenta neanche.

Capita. Come capita nella vita reale. Esattamente allo stesso modo. Mica si può andar daccordo con tutti, no? E’ la legge della vita. Altrimenti il mondo sarebbe perfetto se fossimo tutti amici.

Però la vita digitale connessa a tanti è una sfera sociale molto particolare, con delle dinamiche strane, per certi versi esattamente uguali a quelle della real life, per altri versi sorprendenti, in termini di fiducia e relazioni che si vanno ad instaurare. E a volte alcuni “friends” dei social network diventano realmente amici, un’amicizia che parte da altri sentieri, che chi non abita la rete non può comprendere.

Aggiungiamo in continuazione persone e contatti rendendoli “friends” su Facebook, LinkedIn, Twitter, FriendFeed ecc. e su tutti i network a cui partecipiamo, ma sicuramente questo non vuol dire che potremmo invitare ognuno di loro a casa nostra, aprendo tranquillamente la porta e facendogli accarezzare i nostri bambini, no?

L’aggiunta alle nostre reti non fa il “friend”.

Twitter friends

(foto di mallix)

Anche se, sicuramente, abbiamo oramai sperimentato anche personalmente situazioni in cui le persone che conosciamo tramite la rete e i network sociali abbiano oltrepassato quella soglia della sfera personale che normalmente era riservata a compagni di scuola, colleghi familiari e parenti o che ne so compagni della squadra di calcetto o coinquilini. Persone con cui il legame di amicizia si è sempre alimentato per contatto diretto, insomma, e che poi si mantiene nonostante le distanze, perchè in qualche modo ci teniamo.

A noi accade anche che molti dei nostri contatti, anche attraverso la partecipazione fisica ad eventi tipo Barcamp, blogbeer ecc. abbiano acquisito da parte nostra una certa dose di fiducia grazie alla quale la relazione passa da impersonale ad amicizia vera e propria. Forse per alcuni/e anche qualcosa in più.

Il tutto passando da social network, mail, messenger ecc. prima che dal contatto diretto.

Ciò che è cominciato in rete quasi casualmente, per affinità e connessione per interessi simili e frequentazioni di social network si trasforma in una connessione/relazione con l’altra persona molto più personale e forte.

Ed è una relazione che è diversa ovviamente da persona a persona. Ecco perchè dire che abbiamo tanti “friends” su su Facebook, LinkedIn, Twitter, FriendFeed ecc. e su tutti i network è qualcosa di molto relativo.

I veri “friends” come nella vita reale non possono essere tutte le persone con cui siamo in qualche modo in contatto. Anche se su Facebook oramai stiamo ritracciando e riallacciando reti sociali e contatti che per anni sono spariti dalla nostra vita. Se non siamo stati “friends” fino ad oggi, se c’eravamo persi di vista e non sentivamo la mancanza l’uno dell’altro nelle nostre vite, non è scritto da nessuna parte che proprio perchè siamo “friends” su Facebook, siamo davvero ritornati amici. Anzi.

Come l’aborigeno di Guzzanti: “Compagno del liceo…ma io e te…che cazz* se dovemo di?

Ma non è questo il punto. Leggendo il post di Luis Gray, da cui hi preso spunto per la divagazione di questo post che sto scrivendo, voglio girarvi le stesse questioni che vengono poste là.

La fiducia che hai negli amici dei social media è così grande, ad esempio, da prestargli soldi o altro quando ne dovesse avere bisogno?

O da aprirgli tranquillamente la tua casa?

O da fargli conoscere tranquillamente, che ne so, i tuoi figli, la tua intera vita, quella privata, quella che non passa per ovvi motivi dal lifestream?

E non ci può essere una risposta uniforme e valida per ogni contatto. Perchè una percentuale di rischio c’è sempre. Bada bene c’è sempre anche nella vita reale, quando si tratta di instaurare relazioni di amicizia e fiducia con un’altra persona.

Sicuramente non daremmo nè le chiavi di casa nè il numero della nostra carta di credito a nessuno. In rete come nella vita reale, ma questo non significa certo che non si possano instaurare legami forti e relazioni personali che vadano al di là dello schermo del computer.

Che diventano importanti, che diventano amicizia reale.

Alcune domande ci possono aiutare a capire il livello di relazione instaurato con un “friends” dei social network:

  1. Inviteresti un “friend” a dormire a casa tua per qualche notte anzichè farlo andare in un hotel se sai che capita dalle tue parti?
  2. Raccomanderesti un “friend” incontrato online per un annuncio di lavoro che ti passa fra le mani, lo presenteresti a chi di competenza come il candidato ideale e come persona di fiducia?
  3. Acquisteresti un prodotto per un online friend che te lo chiede e glielo invieresti prima di ricevere i soldi da parte sua?
  4. Pagheresti le bollette del telefono, di internet, della luce per un online friend che ha problemi di soldi in un periodo particolare?
  5. Condivideresti una stanza in hotel con un online friend, magari in occasione della partecipazione ad uno stesso evento in un’altra città, anche se non vi siete mai visti prima di persona?

Sono solo esempi di situazioni capitate a me o ad altri amici “di rete”.

Vi va di condividere la vostra esperienza nei commenti?

9 thoughts on “Ma quali buoni amici maledetti…(cit.)

  1. Bè si, personalmente posso essere davvero un esempio di amicizie toccate con mano in rete…no, non è un paradosso è realtà.
    per carità non con tutte, questo si, ma con la maggior parte di esse si.
    Arrivi a conoscere molto bene le persone a condividerne poi privatamente molte cose a sentirle tramite altri mezzi ad esultare per un loro successo a provare solidarietà estrema e vera per un loro insucesso. considerarli proprio come mici nella vita reale, assolutamente. prendere treni o aerei pr incontrarsi e parlare. sentirsi al mattino o a pranzo a suon di mail..confessare, confidarsi…questo con i più intimi , ma chiaramente non può succedere con tutti…
    e quest’ultimi sopratutto (e nel mio caso è successo , ed è stata la cosa che più mi ha fatto pensare e che quindi mi ha spinto ancora una volta a parlarne) hanno dimostrato una grande vicinanza a livello non solo di DM ,mail o altro, ma proprio a livello emotivo. non mi sono sentito solo, non mi hanno fatto sentire solo in un momento (personale come il mio) in cui di problemi ce ne sono svariati…
    l’amicizia in rete, quella vera , esiste. E quando la incontri è davvero una bellissima cosa.
    menomale… 😉 Ciao Cate, amica mia !!

  2. @gigi…l’avevo letto sai e cito:
    “trovo fondamentale lo spirito collaborativo e partecipativo che mai, come in questa intensa esperienza, è la base per il successo.”

    la rete sociale vera prosegue il suo corso…
    i blogger solo fumo senza dietro una “persona” mi sa che durano poco

    @stefano grazie per aver condiviso la tua esperienza. e in bocca al lupo per tutto eh

  3. Ciao Cate,
    condivido in pieno i concetti che esprimi. Ma mi resta allora una domanda? Se è vero che, come è umano, i nostri “friends”, quelli veri e fidati, si possono contare sulle dita di due mani perché allora perseguire il numero più ampio possibile di contatti? Fino a che punto le reti sociali potranno estendersi? Fino a quando tutti saremo amici di tutto e l’essere amici non vorrà dire più niente?
    🙂

  4. Ovviamente dipende dalle persone e dal tipo di rapporto che si instaura, comunque rispondo alle domande:

    – Inviteresti un “friend” a dormire a casa tua per qualche notte anzichè farlo andare in un hotel se sai che capita dalle tue parti?
    SI: fatto più volte e ospitato più volte da amici.

    – Raccomanderesti un “friend” incontrato online per un annuncio di lavoro che ti passa fra le mani, lo presenteresti a chi di competenza come il candidato ideale e come persona di fiducia?
    SI: fatto anche questo in entrambe le direzioni.

    – Acquisteresti un prodotto per un online friend che te lo chiede e glielo invieresti prima di ricevere i soldi da parte sua?
    Non mi è mai capitato di ricevere tale richiesta, ma valuterei in base al rapporto con la persona.

    – Pagheresti le bollette del telefono, di internet, della luce per un online friend che ha problemi di soldi in un periodo particolare?
    Non mi è mai capitato di ricevere tale richiesta, ma valuterei in base al rapporto con la persona.

    – Condivideresti una stanza in hotel con un online friend, magari in occasione della partecipazione ad uno stesso evento in un’altra città, anche se non vi siete mai visti prima di persona?
    SI, e fatto non in hotel ma in ostello.

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