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Educare alla condivisione

di Gigi Cogo

Le tematiche della condivisione, della partecipazione e più in generale del “trasferimento della conoscenza” hanno attratto diversi operatori del settore educativo e formativo in quel di Firenze nella giornata di ieri.

L’occasione era il decennale del ProgettoTrio, forse il progetto di eLearning più importante che si è sviluppato in Italia negli ultimi anni.

Caterina, (la mia amica bloggante e tenutaria di questo spazio) ha coordinato il work-shop sul “modello collaborativo“.

Ovviamente ha enfatizzato non poco l’importanza dei social media (per primi i blog) come servizi che, finalmente, non sono più considerati “laterali” o “complementari” agli LMS ma bensì fondamentali e strategici forse più dei sistemi sui quali tendono, ora, ed essere aggregati come fonti primarie della conoscenza.

Le dinamiche delle relazioni conversazionali tipiche dei blog, ma di tutti i sistemi che mettono al centro le persone, sono state accolte con favore da parte di tutti gli operatori del settore che, mai come in questa occasione, si sono dimostrati sensibili ad adottare queste modalità di apprendimento “informali” di cui molto si parla ma di cui, troppo spesso, non si percepisce il valore.

E’ proprio la “non-lateralità” delle dinamiche informali che permette agli educatori ed agli insegnanti di mutare pelle e ruolo. Finalmente possono concentrarsi anche sulla validazione delle fonti, sulla condivisione di spazi degli “autorevolezza” e sulla opportunità di inventarsi un ruolo di animatori che, spesso, è più importante di quello di esaminatori.

Caterina ha conquistato la platea dimostrando la sua destrezza con i social media. Questa destrezza ha lasciato esterefatti molti operatori che vorrebbero addentrarsi nel mondo dell’elearning 2.0. La sua relazione ha entusiasmato persino gli attuali gestori di ProgettoTrio che hanno perfettamente interpretato il messaggio: “la disintermediazione tipica delle reti sociali, la facilità di favorire relazioni fra persone che è nel DNA di tutti i social media, la giocosità che accompagna molti dei sistemi atti a trasferire conoscenza (come ad esempio i serious game)” , sono elementi da inserire quasi obbligatoriamente nel nuovo modello di Trio3 (terza edizione del portale di elearning della Regione Toscana) che tra poco vedrà la luce.

5 thoughts on “Educare alla condivisione

  1. che dire? Grazie per la sorpresa di arrivare a Potenza, attraversando l’italia sotto la pioggia e trovare il tuo post. Troppo buono con me…diciamo che me la son cavata ma posso fare molto ma molto meglio in queste cose
    🙂

  2. Forse ha ragione Marco Dal Pozzo, nei commenti a “ma Scrivere su un Blog a cosa serve?” .. dove dice che sono affetto da pessimismo cosmico .. ma anche quando sento ottime persone come voi (Caterina e Gigi) parlare di condivisione e di trasferimento di conoscenza ..  ho un senso di .. sconforto ..
    Proprio perché siete le ottime persone che conosco .. provo sconforto di fronte all’evidenza che la condivisione si riduce a condividere gli strumenti e il trasferimento di conoscenza si riduce a fare audience .. guadagnarsi dei follower ..
    Se non lo capite voi .. mi dico .. chi cavolo può capirlo che la condivisione comincia quando ci si aggrega su un obiettivo comune e che il trasferimento di conoscenza si realizza quando si contribusce a crearne di nuova .. di conoscenza!?
    Mi scuso per non saper fare di meglio .. a dire cosa intendo .. e mi scuso se vi sentirete ingiustamente criticati.
    Credo comunque che stiate impegnandovi per migliorare le cose .. e questo è quello che conta. Quindi non date troppo peso al mio pessimismo .. ho scritto il commento proprio per convincermi a superarlo .. e se non c’eravate voi magari non ci riuscivo 😉

  3. @luigi e invece grazie di questo commento critico (in senso costruttivo).

    Non ci siamo scambiati gli strumenti per fare audience. Se è questo quello che trapela, mi dispiace. Sai bene che non abbiamo bisogno di utilizzare questi mezzucci. Era solo un modo di condividere quanto uno ha visto dell’altra e viceversa in una occasione formale dove in parallelo (e per fortuna per chi c’era in sale diverse) io e gigi abbiam parlato di cose simili e di processi comunicativi di cui l’e-learning oggi non può non tenere conto.

    Io sto scrivendo il post che pubblicherà gigi da lui. Stay tuned. Ma ne riparliamo perchè son commenti come il tuo che ci fan crescere ed andare nella direzione della condivisione della conoscenza vera e alla creazione di nuova, come tu giustamente precisi.

    Un salutone e grazie

  4. Nonno Luigi, non ti deprimere 🙂
    Coraggio, davvero. Non è solo una questione di mezzi, assolutamente.
    Io e Caterina crediamo nelle persone che trasferiscono, si arricchiscano e creano nuova conoscenza come dici tu.
    Quoto Caterina in tutto, e leggi il post che Lei ha scritto da me.
    Ciao

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