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Guadagnare sull’ignoranza della gente: internet is not google or yahoo!

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(via e via)

Ricordate quanto dicevo sui prof italiani che non sanno digitare una URL nel browser perchè nessuno ha mai spiegato loro che Google is not Internet?

Ecco, nel momento in cui un motore di ricerca (in questo caso Yahoo) si accorda con una grossa azienda (in questo caso la Kellogg) e in una pubblicità televisiva (immagino vista da milioni di persone milioni di volte) si vede al termine dello spot non il link al sito ma il suggerimento di cercare su Yahoo “Special K” e “Special K” è ovviamente un risultato sponsorizzato su Yahoo…

Tutto ciò non è GUADAGNARE sull’ignoranza della gente che non sa utilizzare internet?

Come la vedete voi?

Si ok, mi direte che è la dura legge del marketing, baby. It’ advertising. L’obiettivo è sempre vendere!

Io vi risponderò che è una grande bella idea. Chapeau a chi l’ha pensata e messa in atto.

Fermo restando che è approfittare di un comportamento online che la gran parte degli utenti pensa essere quello giusto, pensa essere “Internet” e invece non lo è.

A chi tocca evangelizzare? O meglio, alla fine conviene non evangelizzare all’uso di internet come tecnologia abilitante per tante cose? Così si guadagna veramente online? Sulla non competenza di molti e non con la condivisione della conoscenza?

Che ne pensate?

9 thoughts on “Guadagnare sull’ignoranza della gente: internet is not google or yahoo!

  1. E’ da una vita che si guadagna sull’ignoranza della gente, anche senza la rete
    Cmq, a me i cereali non piacciono
    Byez

  2. Ciao catepol solevi un problema non di poco conto…ma credo sia più grave chi ha fatto credere che  Internet sia  “Internet Explorer” e lo abbia fatto pensarein maniera subdola e con trategie poco chiare…Vogliamo parlare di Microsoft (a cui ahimè anche io) che ha immobilizzato tutti prediliggendo lui ad un altro, costruendo e obbliagando la gente che voglia “ribellarsi” ad uno switching cost a  dir poco svantagioso…

  3. Ma la gente vuole ssere evangelizzata? Non credo. A loro basta sapere ciò che sanno, cioè quasi niente. Anche io ho visto “miei” professori di informatica digitare l’url di un sito direttamente da Google; ultimamente ho fatto un sito ad uno che alla mia domanda  “ma che browser usi per navigare” lui risponde “io uso Internet!” e ovviamente  lui esigeva cose che avrebbero reso il sito una porcheria. Ergo, è una porcheria. Ma non si può dialogare con queste persone. Hanno ragione loro.  Punto.

  4. d’altra parte, però, è da un po’ di anni che nei film si sente dire ti ho googlato, ho googlato questo e quell’altro… 🙂 per par condicio con yahoo!… comunque quoto artemisia, chi non lavora non ha interesse nel campo, non vuole essere evangelizzato. Prova a pensare a una cosa di cui non te ne frega nulla (per me ad esempio è il calcio). Pensa se ti volessero spiegare per bene tutti i moduli, le formazioni delle squadre etc… io direi no grazie, mi basta sapere che devono mandare la palla nella rete avversaria e basta.

  5. il discorso è complesso lo so, ma il post l’ho voluto scrivere perchè di base faccio questo anche per lavoro, andare a spiegarem di solito a prof anche più anziani che le tecnologie non mordono e che il computer non fa nulla di male, anzi può risolvere tante cose nella loro vita e semplificarla, fino a poi modificare la didattica.

    però l’idea distorta che la gente comune ha di internet è davvero diffusa.

    Non avete idea di quanta gente mi chiede di controllare il cedolino dello stipendio sulla casella di posta elettronica

    cioè: inserisci tuo nome

    inserisci tua password

    (che come ogni password di casella mail privata dovrebbe essere personalissima e invece la danno a cani e porci, si ma solo quelli capaci di aprirla)

    vedi messaggi (arriva solo il cedolino su queste caselle mail @istruzione.it per la cronaca)

    clicca su messaggio più recente (quello è il cedolino dello stipendio dell’ultimo mese)

    clicca sup PDF eventualmente stampa

    Nulla di più. Operazione a prova di dummies vi giuro. E questo non p usare internet nè tantomeno usare il computer. Questo è

    rifiuto mentale di fare una qualunque operazione mai fatta, rifiuto mentale anche solo di vedere come si fa da un altro che ti spiega “guarda è una cazzata, vai qui, vai là, fai così fai cosà”,

    pigrizia.

    Ma è la gente comune…

     

     

     

  6. e sai qual ‘è la cosa bella? che si applaude di questa cosa. che tu stessa abbia detto che è geniale. its advertising baby! un par de palle.
    hai perfettamente ragione. qua si gioca sull’ignoranza in senso etimologico e intanto si stupra internet (si, lo so, forse è troppo usare “stupra”, ma tant ‘è) che è tutto  meno l’indicazione di cosa cliccare, dove, perchè e quando.
    a me però non stupisce. la forma pensiero “vendere, far soldi e fanculo al resto” è il giustificativo di ogni manovra.

    not in my name.
    ciao cate
     

  7. Se la gente guardasse meno televisione e usasse di più il PC, dopo un po’ imparerebbe che internet non è solo google o yahoo.
    E’ solo questione di tempo
    Purtroppo non esistono alternative davvero competitive contro questo oligopolio, e più passa il tempo e più sarà difficile offrire servizi di ricerca in grado di spodestare quei due.
    Quanto ad “evangelizzare”… beh personalmente sono sempre felice, di correggere eventuali malintesi o false assunzioni tipo questa, e se potessi guadagnarci un euro ogni volta…

  8. Bel post e bella questione. Innanzitutto complimenti per aver scovato il video. In merito alla confusione che regna  intorno Internet e nuovi media, e alla capacità di alcuni di speculare (anche) sopra questo aspetto in effetti, quoto Steve McQueen (bel nick). Online o offline, c’è sempre un gap tra fruitori del prodotto “entry level”, che scambiano appunto Google o Yahoo! per Internet, e chi invece è più consapevole di cosa sta usando/facendo. Chiaramente chi vende qualcosa su grande scala ha più interesse a “parlare” ai primi (più docili e “abbindolabili”) che con i secondi (più vigili e attenti).

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