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Neverending last year dinner (cominciata il 30 dicembre)

Apparecchiamo all’arrivo. Parliamo del 30 pomeriggio. Siamo un numero imprecisato compreso tra 18 e 20 e tanti rimarremo fino al primo gennaio pomeriggio. Non abbiamo mai sparecchiato dal 30 pomeriggio. Forse non ci siamo neppure mai alzati dalla lunga tavolata se non per andare in bagno (god bless i bisogni fisiologici che hanno collaborato a svuotare ogni tanto per subito ri-riempire). Due caminetti accesi. Un paio di fuochisti si sono alternati.

In ordine sparso di apparizione sulla tavola e sparizione negli stomaci dal 30 pomeriggio al primo gennaio pomeriggio: polenta con sugo, salsiccia e spuntatine di maiale, spiedini di carne di cavallo, hamburger di cavallo, lasagne, gamberoni arrosto, carne di pecora alla brace, lasagne, pecorino del Poro stagionatissimo**, un abbinamento di confetture e miele col pecorino di cui sopra, nduja fresca produzione artigianale**, pane di Matera a volte in bruschetta a volte fresco, pomodorini per bruschetta anche se la bruschetta con la nduja è la morte sua, salumi abbruzzesi, pandori, panettoni di diverse estrazioni sociali e artigianali, pane carasau, arance di calabria**, ananas, pasticcio di carne e verza, amaretti di mandorla fatti in casa, cantuccini fatti in casa, dolcetti molisani, torta di mele, torroni sperlari, torroni di mandorla purissima calabresi**, bocconcini di bufala***, aversana da mezzochilo di bufala ***, filetti di tonno qualità top (Callipo e Sardanelli, tonni rigorosamente calabresi)**, noci, pistacchi, arachidi, panettone con goccioloni di cioccolato, grappa, vino (ogni liquido a fiumi), coca-cola per sturare e ricominciare, liquorosi di varie etnie abbinabili al reparto dolciumi & natalizi, caciarielli o caciottelli (insomma panzerottini al formaggio tipici abruzzesi), dolcetti al cocco, fichi secchi, biscotti di mandorla, biscottini delle suore di clausura del paesello, lenticchie (8 chili???), cotechino, altro genere di carne di cavallo, tarallini lucani di varie forme e sapori**, olive, salamini di cinghiale, ecc. ecc …

Vabbè sicuro manca qualcosa. Ecchesiccome**** che sarei a dieta, ecchessiccome che ad un certo punto il mio organismo non più abituato a cotanta abbondanza di condimenti, grassi, colesterolo, alimenti combinati ecc. mi ha imposto un out out (o me o loro, o la mia salute psicofisica o il trionfo dei grassi non digeribili), ecchessicome mi alzavo ogni tanto a respirare, ecchesiccome c’era chi spazzolava così velocemente ogni prodotto tipico da non darti tempo di capire cosa veniva servito…

Insomma sicuro manca qualcosa dal menù no stop a cui ci siamo sottoposti in questo capodanno with friends in montagna. Aggiungo che fuori faceva freddo. Toccati anche i meno 5. Però niente neve. Conosciute persone simpatiche. Fatte tantissime risate. Dormito in quadrupla la notte del primo dell’anno con una coppia di amici per un equivoco nella prenotazione del bed & breakfast. Dormito in quadrupla e in letto a castello io sopra e husband sotto per ovvi motivi legati alla densità corporea che non mi dilungo qui a spiegarvi. Sparati diversi botti e accese diverse scintille (presenti bambini). Tagliacozzo è molto carino (si, le donzelle ad un certo punto un giro per il paesello ce lo siam fatte…per smaltire).

Buon 2008!

(burp! burp! burp!)

**rigorosamente portati da catepol & husband, rigorosamente DOC
***acquistate lungo la via rigorosamente di provenienza DOC
**** ecchesiccome che sono cecata…ve lo ricordate??

7 thoughts on “Neverending last year dinner (cominciata il 30 dicembre)

  1. hmm che cos’è la nduja? (a parte che mi è venuta l’acquolina in bocca come i cani di pavlov)

  2. non sapete cos’è la nduja? ma dove vivete?? LOl comunque è un salume tipico calabrese, esattamente del vibonese, esattamente di un paesello chiamato Spilinga. Trattasi di una cosa piccantissima da spalmare. Ottima per farci bruschette insomma 😉

  3. Mio Dio! Ma la tua lista è a dir poco allucinante! Questo non è un menu, ma un attentato suicida! Complimenti agli stomaci e alla stoica resistenza 🙂

    Tra l’altro anch’io ho mangiato la nduja, ma la sera della vigilia (in assoluta controtendenza!). Un abbraccio e a presto!

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