Family, parolando, Sempre di corsa

Le nozze di catepol. Parte prima

Un anno fa di questi tempi mancava poco al fatidico giorno ed il countdown era già cominciato. Telefoni roventi per preparativi a 300km di distanza (E che vi aspettavate da una esperta di formazione a distanza e da un ingegnere atipico ed esperto in logistica? Una cosa tranquilla e tradizionale? seee…) e quante incomprensioni, genitori e suoceri ognuno che apriva bocca e consigliava, ordinava o semplicemente suggeriva senza obbligo…Fratelli miei come paggetti sempre sull’attenti e pronti a svolgere con perizia ogni compito che veniva loro affidato dal prendi tizio in aeroporto, porta caio alla stazione, riprendi sempronio e accompagnalo…

300 circa tra parenti, amici, affini di secondo o terzo grado, conoscenti e condomini dei miei suoceri (si anche quelli…), invitati a trascorrere in nostra compagnia una giornata (o più per chi veniva da lontano, tipo tutti i parenti suoi che io giocavo in casa, tolto qualche zio che sta al nord) in un residence immerso in un aranceto con grande sala ristorante e spiaggia antistante favorevolmente collocato sulla costa tirrenica calabra. Alcuni prescelti tra gli amici, invece, a cui si era promesso il ponte di giugno più bello degli ultimi anni, collocati nella casetta a mare dei genitori della sottoscritta molto più vicini al mare e con la libertà di scorazzare per la costa degli dei.

Ancora mi ci vedo tra le tre e le cinque del mattino, dopo le rispettive serate alcoliche e mangerecce di addio alla vita precedente (quindi collocazione temporale 2 giorni prima di convolare), con telefonino nell’orecchio e portatile sulle ginocchia, sotto le copertine e a bassa voce per non disturbare…a fare? Una delle cose più assurde ma ch va fatta in ogni matrimonio che si rispetti per garantire la pace familiare.

La lista dei tavoli: chi mettiamo in ogni tavolo e con chi, dove mettiamo i ragazzi e i bambini e i moscerini, lo zio che non parla con suo fratello ma che sempre parente stretto dello sposo è e  mica può stare lontano dagli sposi sennò si offende, la nonna…dove mettiamo la nonna, i figli della cugina di terzo grado che non conoscono praticamente nessuno con chi li facciamo stare, quanti tavoli vengono fuori, e i genitori degli sposi come li sistemiamo insieme o separati per poter girare ognuno liberamente tra i suoi parenti, ma poi gli zii quelli messi distanti fra loro non si offendono se i consuoceri stanno tra i loro parenti ma è impossibile farli stare tutti insieme questi parenti…

Delirando delirando alle 9.00 del mattino con forse mezz’ora di sonno sulle spalle andai a comporre il puzzle sulla pianta della sistemazione tavoli del ristorante (che in tutto ciò il futuro sposo e il suocerame sarebbero arrivati nel pomeriggio della vigilia) assegnando ad ogni gruppo parentale definito lungo la notte, il numero del suo tavolo e la sua collocazione più o meno vicina al tavolo degli sposi…
Il tutto col cellulare attaccato all’orecchio, il parrucchiere che mi aspettava, avendo spodestato il tipo della reception dal suo computer tutta la mattinata impedendogli di lavorare e con la manager "tetesca" (in senso metaforico e in termini di acidità e precisione per i dettagli) che mi respirava sul collo per lo smisurato ritardo. In fondo eravamo alla vigilia e ci aveva chiesto di consegnare i tavoli almeno due giorni prima della vigilia, ma solo perchè potessero prepararli per tempo…
E io avevo solo da fare il giorno della vigilia: parrucchiere, estetista, massaggio rilassante, accoglienza ospiti lontani, prove in chiesa, accordi col fioraio, controllo che le prove dei canti fossero andate come dovevano andare, sistemazione chiesa e assegnazione letture…(e forse molto altro che questo elenco mi sembra un po’ misero…)

(To be continued…questa è solo la punta dell’iceberg…ne sono successe così tante un anno fa, soprattutto alla voce suocera…se interessano ai miei due lettori le racconterò. Fatemelo sapere nei commenti.)

20 thoughts on “Le nozze di catepol. Parte prima

  1. l’anniversario sarà il 4 e mi sa che da qui ad allora ne dirò di cose…che ora a mente fredda riemergono 🙂

  2. li conservo grazie cara..ho cliccato ok prima di scrivertelo nell’altro commento. Grazie per il buon anniversario

  3. Come ti capisco :-S

    E’ come se avessi raccontato io…

    Ma non è che sti matrimoni giù, sono davvero tutti uguali? 😉

  4. ceeerto ke ci interessa!!

    e poi alla voce suocera interessa sempre,dato ke a mente fresca certi traumi riemergono+vividamente^_^

    1kiss(o anke 2..)

  5. ti accorgi di aver vissuto un incubo un anno dopo (bè in realtà nel viaggio di nozze me ne ero già accorta e anche l’ingegnere…che no non era stato un gran bel periodo l’ultima ventina di giorni)

  6. bè lo so con qualche virgola in più la lettura sarebbe meno traumatica….ma non renderebbe il pathos no?

  7. cavoli a saperlo prima …mi sono persa questa tecnologia waki…ed abbiamo fatto tutto manualmente (ok ok excel l’abbio anche usato confessiamo)

  8. per essere precisi sono stati pagati 302 coperti (e i 2 eravamo noi che non abbiamo neanche mangiato…)

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