Lavoro, Viaggi

Che lavoro vuoi fare da grande?

Mentre aspetto la telefonata (post precedente) credo sia giunto il momento di illuminare i miei "due lettori" che si chiedono qual è il mio lavoro. Il curriculum anche se incompleto, perchè non lo aggiorno da un po’, si trova in rete tre le migliaia di splinderblog. Basta cercare "catepol" su google. La foto che circola è sempre la stessa:  me che parlo ad un workshop, un po’ più magra e un po’ più professional (almeno così mi ci fa sentire!!!). Laurea in Lingue a 22 anni abbinata a una formazione post-laurea sulla progettazione di formazione e soprattutto e-learning. Ultimamente, dopo 15 anni, completati gli studi al Conservatorio con un diploma di canto (in origine era chitarra, ma parliamo della mia adolescenza, anche se ero arrivata al compimento inferiore!). Fin qui la formazione eclettica. La lungimiranza del padre le fece, in ordine sparso, prendere anche la maturità magistrale, partecipare e poi anche vincere concorsi a cattedra, effettuare servizio aggratis in un liceo linguistico parificato per fare punteggio, partecipare quindi ai corsi riservati abilitanti, superare il concorso di una categoria strana quale è quella del personale educativo…

Oggi, a 30 anni, catepol non è ancora entrata in ruolo nella scuola. Dal 1998 però, proprio perchè della scuola e del doman non vi è certezza, oltre ad insegnare come supplente Inglese (e talvolta Francese, ma lo ammetto sono molto meno allenata con questa lingua) ed ad insegnare Inglese in vari moduli che vanno dal Progetto Lingue 2000 ai corsi Post-qualifica nelle scuole, anche in corsi FSE e IFTS (quelli che ti pagano meglio!) e poi all’Università e in Master Universitari.

Il bello del precariato è che se ti riesci ad organizzare di co.co.co.&co.co.pro. ne puoi fare anche di diverse. Mentre la laurea e le abilitazioni all’insegnamento mi hanno aperto le porte alle collaborazioni di cui sopra, il Master e i corsi di perfezionamento sull’e-learning insieme al portale ideato e gestito con due colleghe, hanno spalancato il portone a collaborazioni anche spot e in giro per l’Italia nel campo della formazione a distanza (da progettista, a docente di tematiche correlate all’e-learning e alla CMC in aula e a distanza, alla moderazione di communities on line, al tutoring on line…).

Nel momento in cui con quello che sarebbe diventato mio marito decidemmo di rientrare dalla trasferta milanese, consapevole che la formazione a distanza nel meridione è ancora in una fase pionieristica, ci si scopre tutor d’aula (dall’università a enti di formazione dei più svariati) e in qualche modo anche ricercatrice.

In questi anni il tutto è stato intervallato da supplenze più o meno lunghe in Inglese ma sopratutto in qualità di personale educativo dei convitti. La graduatoria in cui ho buone speranze rispetto alle altre in cui sono inserita. Lo scorso hanno incarico annuale(ergo stipendio fisso tutto l’anno, più compenso per sevizio notturno effettuato, possibilità in quanto supplente di incastrare co.co.co nelle ore libere al mattino). Il convitto si trova a 400 metri da casa. Quest’anno la beffa. Andata a scegliere la sede alle convocazioni, disponibile solo posto maschile. Lavorano con posizione utile gli altri dopo di me. Rimango ad aspettare le assenze delle colleghe della provincia o dei colleghi che occupano posto misto.

In questo ventaglio di possibilità, non ho mai chiuso alcuna porta. Mi piace lavorare soprattutto quando mi si dà la possibilità di fare cose in cui sono modestamente abbastanza capace (Moduli di lingua, attività correlate all’e-learning, tutoring ecc.). Non mi piace stare ferma. Continuo a far girare il curriculum in questa città e nei dintorni. Nell’attesa delle chiamate dalle scuole (la provincia è però abbastanza mal collegata con le sue periferie), mi tengo allertata su ogni bando, su ogni avviso, su ogni contatto che posso.

Sempre convinta che girerà bene, in qualche modo, come è andata fino ad ora da un po’ di anni in qua, nonostante le migrazioni Sud-Nord-Sud e l’allontanamento dalla mia città.

Da grande che farò? Ai posteri l’ardua sentenza. Io intanto non sto certo ferma ad aspettare che dal cielo cada il lavoro perfetto. Anzi…vado a vedere un bando sul sito di una scuola…a dopo!!

2 thoughts on “Che lavoro vuoi fare da grande?

  1. Mi sembra di leggere mia moglie, anch’ella laureata in lingue ma nel 94 e quest’anno botta di c… fortuna incarico annuale e stipendio fisso.

    Lei s’è rotta da morire ma il ruolo è molto molto lontano.

    Tanti auguri.

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