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Spending Review a scuola: iscrizioni, pagelle, comunicazioni tutto online

La scuola italiana dematerializza alcune procedure a partire dalla spending review: meno carta, più documenti elettronici, più procedure da gestire online. Evviva! Saranno contenti anche i miei amici Ernesto e Stefano che da un pezzo provano a spiegare come, informatizzando la pubblica amministrazione, si potrebbero conseguire risparmi maggiori!

Da settembre 2012, per risparmiare sensibilmente (e, aggiungo io, sprecare meno alberi), iscrizioni, pagelle, comunicazioni con alunni e famiglie, registri, tutto passa online. Leggi anche su Techeconomy.

Ecco quanto previsto nelle DISPOSIZIONI URGENTI PER LA REVISIONE DELLA SPESA PUBBLICA D-L. 95/2012 tra le NORME RIGUARDANTI LA SCUOLA (fonte schede Ufficio Legislativo/Sindacale della http://www.cislscuola.it/)

DEMATERIALIZZAZIONE PROCEDURE AMMINISTRATIVE

Dematerializzazione delle procedure amministrative in materia di istruzione, università e ricerca e dei rapporti con le comunità dei docenti, del personale, studenti e famiglie.

A decorrere dall’anno scolastico 2012-2013 sono previste in modalità on line e in formato elettronico:
Iscrizioni
Pagella degli alunni (che avrà la stessa validità legale del documento cartaceo e sarà resa disponibile sul web o tramite posta elettronica o altra modalità digitale)
Registri e comunicazioni agli alunni e alle famiglie

Ecco il Testo dell’Articolo 7 decreto-legge 95/2012 commi 27-32, che prevedono:

27. Il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca predispone entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto un Piano per la dematerializzazione delle procedure amministrative in materia di istruzione, università e ricerca e dei rapporti con le comunità dei docenti, del personale, studenti e famiglie.

28. A decorrere dall’anno scolastico 2012-2013, le iscrizioni alle istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado per gli anni scolastici successivi avvengono esclusivamente in modalità on line attraverso un apposito applicativo che il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca mette a disposizione delle scuole e delle famiglie.

29. A decorrere dall’anno scolastico 2012-2013 le istituzioni scolastiche ed educative redigono la pagella degli alunni in formato elettronico.

30. La pagella elettronica ha la medesima validità legale del documento cartaceo ed è resa disponibile per le famiglie sul web o tramite posta elettronica o altra modalità digitale. Resta comunque fermo il diritto dell’interessato di ottenere su richiesta gratuitamente copia cartacea del documento redatto in formato elettronico.

31. A decorrere dall’anno scolastico 2012-2013 le istituzioni scolastiche e i docenti adottano registri on line e inviano le comunicazioni agli alunni e alle famiglie in formato elettronico.

32. All’attuazione delle disposizioni del presente articolo si provvede con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica

Resta ovviamente da comprendere come si attuerà tutto ciò nelle singole scuole. Non tutte le scuole italiane sono allo stesso livello di digitalizzazione e competenza nella gestione delle procedure digitali. Fermo restando che, in ogni istituto, almeno un computer da cui gli uffici di segreteria gestiscono operazioni online c’è da qualche anno.

Già in rete si leggono, da parte di chi lavora nella scuola, cose del tipo: “Ora come faremo?” oppure “Da noi i colleghi non sanno nemmeno accendere un computer” ecc.

Il Ministero metterà a disposizione un applicativo apposito a scuole e famiglie. Procedura unificata (e immagino e spero seria, come lo è stato per il Plico Telematico).

Tradotto in parole semplici: chi non sa come si fa è tenuto ad aggiornarsi, cari colleghi!
Non è possibile lamentarsi di non saper mettere mano, nel 2012, su un computer e su un applicativo su cui inserire dati, non è possibile passare tanto di quel tempo a fare gli amanuensi.
Finalmente qualcuno ce lo dice chiaramente, dobbiamo passare al documento elettronico. Si guadagna soprattutto tempo e salute. Non solo lo Stato risparmia, anche noi.

Voglio essere anche realista, però. Secondo me, mentre per le pagelle non ci saranno in linea di massima problemi dato che già in molte scuole (anche solo grazie al lavoro della segreteria, non per forza dei prof) i voti vengono registrati e messi on line o comunque digitalizzati per la stampa di pagelle, certificati ecc., per i registri on line le scuole non sono sicuramente pronte.

Tocca ad ogni docente, non sono tutti pronti o in grado. E poi come si farà? Con quale device? Pc, portatile, tablet? Manca sicuramente il cablaggio, in generale, nelle scuole, mancano i computer nelle classi. Si presuppone che ci sia almeno un device in classe da cui fare queste operazioni.
Il registro cartaceo di classe sta sulla cattedra a disposizione di tutti, aperto, per tutte le ore di lezione. Tutti sanno dove annotare, come annotare, quando annotare.
Il registro del docente è poi là nel cassetto pronto ad essere aggiornato, appuntato ecc. a discrezione (e responsabilità) del singolo. Basta che sia completo, quando serve.

Di proprio, il prof, ci mette solo la sua penna, al momento.
Ci dovrà mettere anche il proprio portatile/tablet? Non che sia un problema, molti prof già si portano dietro il proprio device a scuola, altrimenti non potrebbero fare tante cose.
Quelli che non ce l’hanno, non vogliono portarlo, semplicemente non sanno come si accende?

Urge formazione specifica. Si torna sempre a questo discorso. Più che altro urge far capire che non si può non stare al passo.

In molte scuole, comunque, già da tempo la trasmissione quotidiana delle assenze viene effettuata da un ATA/prof/tecnico che passa per le classi e annota assenze e ritardi su un palmare/tablet che in automatico aggiorna l’applicativo centrale tanto che il sistema poi permette l’invio quotidiano e praticamente in tempo reale di sms alle famiglie. Avviene anche qui nel profondo Sud, non pensate.

Li ho visti i messaggi “Suo figlio oggi non è venuto a scuola!” sui telefonini di colleghi/e e amici. Poveri ragazzi, neanche più marinare la scuola sereni, grazie alle tecnologie!

Insomma, io sono curiosa di vedere come comincerà e come funzionerà questa dematerializzazione della documentazione scolastica. Ovviamente non posso che essere favorevole, ovviamente (già prevedo) mi toccherà aiutare qualche collega a prenderci la mano, ovviamente ci saranno tanti di quei polveroni sollevati da parte di chi continuerà a dire che “non si può fare” o che è “troppo complesso” oppure “che non è sicuro, i voti al computer possono essere cambiati”.

Vedremo. Complesso non è. Anzi è sin troppo facile e (come credo) anche abbastanza sicuro, invece.

UPDATE: mi fa notare giustamente Mariela su Facebook che per le famiglie che non hanno gli strumenti adeguati (per qualunque motivo, economico, sociale, tecnico ecc.) potrebbe essere un problema consultare i voti del figlio online.
Una idea per risolvere questo tipo di situazione: ogni scuola potrebbe/dovrebbe mettere a disposizione delle famiglie e dell’utenza una postazione per la consultazione gratuita dei voti e delle pagelle, ad esempio. Chiaramente l’accesso ai propri dati è garantito non solo da una password personale ma da un pin, da una smartcard ecc. Per garantire l’accesso alle informazioni a tutti, comunque.
Che ne dite?

22 thoughts on “Spending Review a scuola: iscrizioni, pagelle, comunicazioni tutto online

  1. A quanto pare il profondo sud è più avanti della periferia del nord (mi viene quasi voglia di rientrare giù… quasi, però!).
    Nell’ultima scuola (forse l’ultima in ogni senso, mi sa…) dove sono stato c’erano problemi anche con il registro elettronico, che veniva gestito, con alterne fortune, dalla segreteria con la collaborazione di un professore (nel senso che cercavano i trucchetti per farlo funzionare meglio…).
    Riguardo la formazione insegnanti: no comment (altrimenti sto a lamentarmi da qui fino a domani mattina!)

    1. ecco perchè dico: ben venga siamo tutti chiamati a farlo. Non ci sono scuse. Se ogni prof deve essere in grado di scrivere dati sul registro elettronico, si deve adeguare 🙂

      1. MA VOI PENSATE SOLO ALLE INNOVAZIONI TECNOLOGICHE E CHE I REGISTRI DIGITALI FACCIANO RISPARMIARE CARTA ETC….. E ALBERI MA NON PENSATE CHE FACCIA MALE ALLA SALUTE STARE 5 O PIU’ ORE SU UN COMPUTER QUINDI A MIO PARERE PRIMA DI DIRE UNA COSA PENSATECI BENE IO PARLO A NOI DI MOLTI ALUNNI ALL’INTERNO DELLA MIA SCUOLA IO STO AL 2° ANNO DI LICEO SCIENTIFICO AD AVERSA E SO DI PRECISIONE CHE IL 99 % DEI PROF. E DEGLI ATA NON SANNO USARE ANZI NON SANNO NEANCHE ACCENDERE UN PC……… MA VOI LO SAPETE ANCHE QUANTI SCIOPERI STANNO FACENDO I RAGAZZI ANCHE A CAUSA CHE NON VOGLIONO IL REGISTRO DIGITALE DA OGGI NON SI POTRA’ NEANCHE FARE PIU’ UN FILONE IN PACE NON SI POTRA’ PIU’ UN PRENDERE UN 2 SENZA COMUNICARLO AI GENITORI CHE SUITO UN SMS (rompi palle) ARRIVA SUL TELEFONINO DEI GENITORI. IN CONCLUSIONE DICO CHE I REGISTRI DIGITALI SONO SOLO UNA PRESA IN GIRO ED IO PREFERISCO I LIBRI, PAGELLE, E REGISTRI CARTACEI CHE NON HANNO MAI FATTO MALE A NESSUNO A DIFFERENZA DI TUTTA QUESTA TECNOLOGIA CHE UCCIDE LE PERSONE E CHE SI DIVENTA SCHIAVI DI TUTTO QUESTO…..

  2. condivido al 100% il tuo pensiero. Anch’io sono certa della necessità di qs. innovazioni che sicuramente potrebbero far risparmiare molto in termini di risorse… Tuttavia ho molte perplessità sia sul fronte doventi che sul fronte delle risorse tecnologiche.. Per il registro di classe chi può fornire 30 Pc per il caricamento delle presenze/assenze/ ritardi/note disciplinari? Io personalmente porto sempre a scuola il mio PC ma sono l’unica… E poi ancora l’applicativo: se funziona come il Plico Telematico (promosso all’unanimità,…) perfetto, ma se è come Commissione Web, riparliamone…..

    1. già 🙂 anche se non ho ancora capito perchè le due cose, commissione web e plico telematico abbiano funzionato all’opposto. A partire dalla comunicazione. Il plico è stato veramente una grande operazione…la cui luce è stata offuscata da un commissione web che viveva alla giornata, quando andava bene…l’anello debole

    2. Tutto bello, i registri on line, le pagelle on line… ma, sì c’è un ma, si parla di docenti che non sanno utilizzare il computer, che non hanno esperienza di informatica e di Internet, che non conoscono l’applicativo specifico… che non possiedono computer e che, considerata la cronica carenza di computer nella scuola italiana, dovranno acquistarlo con i loro stipendi fermo da anni e ancora per anni. La risposta come al solito non cambia: “siete tenuti ad aggiornarvi (a vostre spese ovviamente)”, “dovrete acquistare un computer portatile (ovviamente a vostre spese e non potete neanche scaricarlo nella dichiarazione dei redditi)” ora mi sembra si esageri, la formazione dovrebbe essere o in servizio o retribuita, sicuramente non deve essere a carico del lavoratore (per gli insegnanti non esiste la long life learning ovviamente ancor meno la formazione in servizio), gli strumenti di lavoro per un lavoratore dipendente devono essere a carico del datore di lavoro, vi immaginate se all’impiegato degli uffici anagrafe del Comune venisse chiesto di acquistare un computer per poter svolgere il proprio lavoro?
      Sono un insegnante, mi occupo di nuove tecnologie, ho un’ottima competenza informatica, possiedo un macbook e lo so usare, lotto ogni giorno a scuola per la diffusione delle nuove tecnologie nell’insegnamento ma vedo anche ogni giorno la carenza di strutture adeguate, solo alla fine dello scorso anno siamo riusciti, grazie al contributo della Fondazione Roma, ad acquisire laboratori informatici seri, ma non condivido l’obbligo di dotarmi di un computer portatile da utilizzare a scuola, di aggiornarmi a mie spese e nel mio tempo libero.
      Non mi dite che è mancanza di professionalità, è solo chiedere di essere trattato da professionista e non da sottoposto obbediente

      1. Mario, sottoscrivo ogni tua parola. Uso i computer regolarmente da almeno 13 anni , mi son portata dietro persino il proiettore ben prima che arrivasse la lim, compresa la chiavetta per una connessione decente – che si è arrivati anche a chiedermi di usare per conto della segreteria…sono stati strumenti miei a permettere lo svolgimento della prova invalsi agli alunni dislessici; sono perfino arrivati a chiedermi con una certa stizza come mai non mi porto una stampante, poiché loro non possono rischiare di “infettare” i loro pc con le usb mie o dei miei alunni… Francamente al ministro chiedo l’onestà di guardare in faccia me e i tanti come me prima di fare i suoi proclami.

  3. Ben vengano anche in Italia gli avanzamenti tecnologici così da semplificare le operazioni e la burocrazia che portano ad una riduzione dei costi. Sono necessarie però le infrastrutture (ADSL dappertutto e hardware aggiornato) e una corretta formazione dei preposti. Bisogna arrivare ad un portale nazionale che amministri globalmente tutto il mondo dell’istruzione a partire dagli istituti scolastici fino alla gestione dei concorsi, del personale, degli studenti e dei fornitori. Solo così si giungerà ad una reale riduzione della spesa. Quanto riportato nella spending review è a mio giudizio solo il primo passo di un lungo percorso che è già in ritardo di almeno una decina d’anni rispetto a realtà più virtuose del nostro Continente.

  4. Forse è la volta buona. Sono la funzione strumentale del mio polo dedicata a queste cose e sono anni che si discute di come avviare l’uso del registro dei prof. Questo per me è la vera novità, rende totalmente trasparente la comunicazione con le famiglie dell’andamento del figlio. Inserire i voti di compiti e interrogazioni è certamente un piccolo aggravio in termini di tempo ma che può diventare positivo se gli applicativi forniranno medie, statistiche di classe, diagrammi temporali… (da quel che so non è possibile cambiare un voto senza che ogni variazione venga registrata). E alle famiglie si darebbe davvero la possibilità di seguire il figlio passo passo. Si potrebbe avviare una sperimentazione in cui l’immissione dati sia mensile. Più brigoso lo vedo il registro di classe, perchè non si può obbligare un prof ad acquistarsi il tablet… e il bidello che passa nelle aule per raccogliere con palmare le assenze sembra una rottura, oltre a non permettere la registrazione delle uscite o delle entrate posticipate o delle uscite. Noi abbiamo una comunicazione settimanale permessa dal personale di segreteria che raccoglie i dati dai registri. L’importante è iniziare. Finalmente dall’alto può venire una spinta positiva.

    1. Si è importante cominciare e cominciare in maniera diffusa (che in questo caso è imposta dall’alto, ben venga). E’ l’unico modo per far comprendere anche ai colleghi e ai dirigenti più refrattari alle tecnologie che non stravolgono la vita ma la semplificano. L’essere tutti “costretti” ad usare strumenti telematici forse ci porterà al cambiamento di mentalità. L’importante è che non siano più robe di cui se ne occupa “quello più tecnologico” ma strumenti di lavoro per tutti. Chi non si adegua, non è adeguato proprio a vivere nel 2012…

  5. Buongiorno. Lavoro per un’azienda informatica e in merito all’argomento della digitalizzazione dei registri ho almeno due perplessità. La prima. Correggetemi se sbaglio per l’affermazione che segue. Mi sembra che col registro cartaceo il professore con la propria firma garantisce (e diventa così responsabile) circa la presenza/assenza degli alunni. Col registro informatico come viene garantita questa responsabilità? Come si garantisce cioè, che quanto digita/seleziona l’insegnante con tastiera e mouse viene poi memorizzato e conservato correttamente? Il problema della validità dei documenti elettronici è oggi risolto tramite la firma digitale. Girando per il web non ho ancora trovato (ma sto cercando da poco) qualcuno che affronti questo argomento. La seconda. Avendo amici insegnanti, e parlo di persone in gamba, mi dicono che le operazioni tramite un applicativo sono piuttosto lente quando paragonate alle rispettive sul registro cartaceo. In questo sicuramente c’è una responsabilità da parte di chi ha progettato l’applicativo, ma ho curiosità di sapere se qualcuno ha invece un’esperienza migliore e possa dire che in termini di tempo usare il cartaceo o un applicativo è la stessa cosa. Grazie

  6. i proclami sono sempre una grande esibizione propagandistica molto facile da fare, poi all’atto pratico le cose funzionano diversamente, il programma del SIDI per la gestione dell’inventario online ci ha fatto dannare, ogni momento a chiamare l’assistenza del MIUR per capire l’errore dove stava.
    Arrivavano sempre istruzioni discordanti tra loro, se poi parliamo del SIDI bilancio online siamo al ridicolo, se si connettono molte scuole il programma si blocca, però se sono obbligato ad usarlo mica posso aspettare le ore 20,00 per lavorare? (alle 20,30 la piattaforma è chiusa)!
    alle segreteria appiopperanno elo hanno già fattoin parte i docenti inidonei, vorrei sapre se sono inidonei pe rinsegnare perchè dovrebbero esserlo per stare in segreteria ad usare programmi informatici di cui non hanno la minima idea a discapito di chi li usa da anni e deve sempre aggiornarsi.

  7. Condivido il principio, del resto sono secoli che mi costruisco didattica e tabelle di valutazione al pc, ma pretendo che mi si diano gli strumenti. Che mi si riconosca per es. il rimborso degli strumenti indispensabili. Non credo che il medico acquisti i ferri chirurgici ….
    Dirmi che me li devo procurare io equivale a legittimare la divisione in caste, non credi? La verità è che in Italia i docenti sono considerati ancora più o meno come sguatteri. E il paese è quasi morto.

  8. Penso che le famiglie poco ‘acculturate’, a digiuno e privi di pc. andranno incontro a notevoli difficoltà
    L’Italia non è pronta per innovazioni del genere.
    Ora m’informo sul numero delle famiglie italiane che possiedono un pc.
    Cordiali saluti
    cristiana

  9. Scusa se approfitto subito per farti una domanda.
    Ieri nella scuola in cui mia nipote frequenta il secondo anno di superiori, il preside ha annunciato che quest’anno non si farà più la media dei voti in una determinata materia : se si ottiene un 8 in orale e un 4 nello scritto, non si considererà più la media del 6.
    Ne sai qualcosa?
    Grazie

  10. E dunque, eccoci al “dunque”. Tutte belle queste idee tecnologiche, tutte interessanti, innovative … ma non dimentichiamoci le priorità ed il contesto scolastico italiano. Davvero davvero è più importante discutere sul fatto che nella scuola italiana, per farla funzionare, ci sia bisogno di Tablet, Lim (e chissà quale altra moda prenderà il sopravvento) etc. invece che discutere delle criticità?
    1) Vogliamo parlare dello stato delle scuole italiane? Mi riferisco alla sicurezza, alla struttura, all’agibilità. Ci fanno fare le prove di evacuazione, gli ingegneri vengono a fare la lezioncina durante il Collegio Docenti sulla sicurezza, vengono a dirci che se c’è la scossa dobbiamo far mettere i ragazzi sotto il banco e … “controlliamo sempre che le scarpe abbiano i lacci allacciati!” E poi? E poi -sorpresa-abbiamo 29/30 alunni in aule che somigliano più alle discoteche del sabato sera: affollate.
    2) Mi chiedo come mai si sia passati dalla moda della lavagna lucida immediatamente alla Lim ed ora al Tablet quando, nel frattempo, solo pochissime scuole sono state munite di aule di informatica con postazioni adeguate e funzionanti; con laboratori utilizzabili per biologia, chimica etc etc.
    Mi chiedo come mai ci sia ora questa grande smania, quando nelle aule degli insegnanti, cui ora viene richiesto il registro elettronico, solo raramente si trova un computer decente …giusto per depositare le UdA richieste, per cercare qualche materiale di approfondimento.
    3) Vogliamo parlare della carta igienica che continua a mancare nei bagni? I genitori, sapendo la situazione, hanno avvertito i loro figli di aggiungere nello zaino oltre ai fazzoletti da naso anche qualche rotolo di carta igienica. Che vergogna. Idem, chiaramente, per il sapone…averlo è un lusso.
    4) Vogliamo parlare delle fotocopie che gli insegnanti devono fare a loro spese il più delle volte? O perchè la fotocopiatrice è troppo vecchia e ogni tanto si blocca e bisogna chiamare il tecnico o perchè non c’è più l’inchiostro e, quel poco che è rimasto, è monopolizzato dal personale della segreteria. Allora certo, l’insegnante che ha programmato di fare verifiche scritte, decide che le fotocopie se la va a fare a proprie spese dal tabaccaio. Anche la fotocopiatrice non è “tecnologia”?
    In mezzo a tutte queste complicazioni … devo dire che stona un po’ avere poi la Lim. Delle volte sembra proprio una caricatura: aule vecchie, banchi rotti (a volte anche pericolosi a causa dei chiodi arrugginiti), muri da imbiancare sui quali si stagliano meravigliose Lim nuove e lucide?
    La domanda sorge spontanea: chi è che deve guadagnare adesso con il “marketing” delle Lim?
    5) Sorvolo sulla mancanza delle risorse umane che mancano, ma questa è una cosa che spesso non viene compresa neppure dai genitori che hanno i figli a scuola. E questo accade perché i Dirigenti sono i primi a voler insabbiare la situazione, a non voler fare emergere la gravità della situazione…per “non avere problemi con i genitori” e poi perchè è più semplice da parte loro far finta di niente. E quando parlo di risorse umane mi riferisco agli INSEGNANTI di ITALIANO, MATEMATICA, DI SOSTEGNO !!! Mi riferisco ai BIDELLI che sono fondamentali per il buon funzionamento di una Istituzione scolastica!
    6) Se volete però, possiamo parlare delle difficoltà che gli insegnanti hanno nel gestire le classi e non perchè non abbiano polso (a volte anche questo è il problema, ma certo non ci si può nascondere dietro ad un dito!), ma per l’eccessiva eterogeneità delle classi. Come si fa a curare al meglio la qualità didattica di un anno di insegnamento con classi numerose, con pochissimi strumenti (pc, fotocopie, libri etc), con alunni con handicap in aula insieme a cinesi/indiani/marocchini che non parlano italiano (ma il pomeriggio vanno a lezione di cinese e poi li promuoviamo la maggior parte delle volte, perchè se li bocciamo la “Preside che dice”? “Mica siamo razzisti noi”!), non portano libri …non li acquistano proprio perché cambiano scuola ogni 5 minuti (è il sistema che lo consente) e dunque dovrebbero cambiare ogni volta libri di testo. Come si fa? E come si fa con gli alunni dislessici/disgrafici che hanno bisogno di essere seguiti in modo un po’ più personalizzato e che spessissimo non hanno certificazione medica e che comunque non hanno mai (perché a loro “non spetta”) un insegnante di sostegno? Quello che vorrei far capire è che tutte queste situazioni sono insieme -ogni volta- in una singola classe che, per giunta, è sempre numerosa (grazie agli ultimi tagli ed accorpamenti). Ah, tra l’altro, ai ragazzini immigrati che non hanno i libri si concede spesso di fare le fotocopie dei libri a spese della scuola … è giusto anche questo? Credo che si dovrebbe far capire che la carta e l’inchiostro sono un bene comune e dunque vanno utilizzati non per scopi personali, ma collettivi (della classe). Altra puntualizzazione: spesso gli insegnanti di sostegno vengono nominati è vero, per il ragazzo che ne ha bisogno, ma vengono utilizzati come insegnanti “supplenti” all’interno della scuola, per “coprire” il collega malato e cmq assente. Anche questo è illegale, ma sostenuto dai Dirigenti che, altrimenti, dovrebbero pagare un altro insegnante di un’altra classe che a fare l’ora ci andrebbe, ma a pagamento (chi lavorerebbe gratis??). E i soldi per pagare questo presunto insegnante supplente NON CI SONOOOO!!! Soluzione? Togliamo l’insegnante al ragazzino disabile che ne avrebbe bisogno! Tanto quello non lo dice a nessuno e la mamma non lo saprà mai.
    Poi però ci riempiamo la bocca di parole come INTEGRAZIONE, APERTURA, ELASTICITA’, ESSERE AL PASSO CON I TEMPI etc.
    Perchè Profumo non spende un po’ del suo tempo a fare una riforma che preveda un’istruzione adeguata della lingua italiana degli alunni non italofoni in modo che possano essere inseriti “con successo” nelle classi ?? La maggior parte delle volte i cinesi dormono, i marocchini che non parlano idem; oppure disturbano, chiaramente. E allora diciamo che l’insegnante non è in grado di tenere la classe.
    Voglio aggiungere anche che, se ci sono insegnanti che non sanno tenere le classi, perchè non elaboriamo una TUTELA dell’insegnante? A partire dalla difesa della privacy dei docenti. E poi: chi ci tutela quando ci troviamo dalla parte della ragione a combattere con genitori “particolari” e che ci catapultano magicamente dalla parte del torto?
    Perchè non pensiamo a delle riforme che facciano sentire maestri e professori più sicuri di se stessi anche da un punto di vista legale?
    Cambierebbe già molto.
    E per gestire le cosiddette “diversità” perchè non possiamo adeguarci al modello europeo (per es. vedi il caso della Germania)? E’ un’ipocrisia di dire che i ragazzini disabili e non italofoni buttati in questi pollai ci guadagnano in termini di relazioni sociali e di apprendimento…!!! E’ una falsità che siamo gli unici in Europa a sostenere. E’ vero che in Belgio, in Svezia ci sono scuole all’avanguardia … ma lì… prima hanno risolto tutti i problemi e dunque la sostanza; poi, si sono dedicati alla forma. E, in entrambi i casi, con successo.
    Ultimo pensiero. Questa ipertecnesi (detta così suona come una malattia e io credo che lo sia davvero!) è un bene per chi?
    Se gli insegnanti dovranno “aggiornarsi” ed adattarsi a questa nuova e-scuola, va bene … Ma cerchiamo allora di evitare anche gli sprechi di tempo agli stessi docenti. Ciò significa che, se prima c’erano i colloqui per le pagelle e pagelline, ora non dovrebbero più esserci, proprio perchè il genitore può comodamente scaricarsi da casa i documenti inerenti il proprio figliolo; poi, invece dei colloqui infraquadrimestrali (quelli dalle ore 15 alle 20 … ) facciamo i colloqui in Skype in webcam così che anche noi docenti possiamo risparmiare tante cose: tempo, pazienza, denaro (per gli spostamenti casa-scuola). Dopo tutta questa lunga riflessione, abbiamo ancora voglia di parlare di tablet? O andrebbe forse rispettata una certa priorità nella trattazione delle problematiche che riguardano il sistema scolastico del nostro Paese?
    Per quanto riguarda l’elenco delle problematiche e dei punti di forza del nostro sistema dell’istruzione, potrei proseguire ancora per molto, ma evito.
    Certo voglio concludere dicendo che dovremmo smetterla noi insegnanti di offrire il nostro volontariato alla scuola … per avere la famosa medaglia di cartone! Dovremmo smetterla di fare ore in più, di accollarci ruoli e funzioni non remunerative ma impegnative (in termini di tempo e non solo!)…Se vogliamo che lo Stato metta mano seriamente alla Scuola (con riforme su misura, con un senso) dobbiamo cercare di far emergere i problemi in tutta la loro complessità (imparare quindi ad alzare le spalle) e smetterla di dare “contentini al sistema” che altro non sono se non pseudosoluzioni per giunta momentanee.

      1. tutto qui il tuo commento catepol? solo grazie? perché invece non rivedi tutto quanto detto ed abbracci una ad una tutte le criticità della nostra bella scuola all’avanguardia così ben esposte dal (o dalla) collega?

  11. Sono un insegnante e ho creato un sito che gestisce le scuole al suo interno è previsto il registro elettronico, i tabelloni elettroni che vengono utilizzati durante gli scrutini, e lato genitore, una sezione dove i genitore possono controllare l’andamento didattico e le assenze del proprio figlio. Se qualcuno dovesse essere interessato, mi contatti per l’invio di un documento in cui sono descrite le caratteristiche e i servizi che sito eroga a docenti, genitori e studenti.

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