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Togliete l’ologramma, aridateci un Ministro

Maria Stella è scomparsa. A una lunga lista di inviti ha risposto con altrettante disdette. Forse per indole. Forse perché ancora le frulla nell’orecchio quel “Gelmini vieni fuori” gridato dagli studenti davanti al Senato mentre dentro si diceva sì alla “sua” riforma. Forse perché ha un senso quell’adagio secondo il quale sarebbe meglio la via della fuga che quella del disonore e visto che – dice Berlusconi – i consensi nei confronti del ministro calano a vista d’occhio, meglio il low profile che le uova marce. Il mantra è: “impegni contingenti”. Quelli che impediscono alla Gelmini di partecipare a tutte le iniziative alle quali è previsto il suo intervento.

da Repubblica (consiglio di leggerlo fino in fondo)

Io mastico pane e scuola da quando sono nata. La faccio breve, i miei da sempre lavorano nella scuola, io da sempre lavoro nella scuola, prima di occuparmi anche di altre cose. Non solo, mastico sindacato scolastico a livelli provinciali, regionali e nazionali sempre per legame familiare molto ma molto stretto. So bene cos’è il precariato, i concorsi, le graduatorie, i diritti e i doveri ecc. ecc. E son praticamente quasi coetanea di un Ministro che non ha mai messo il naso nel mondo complessissimo della scuola e dell’istruzione italiana.

Orbene, la premessa era neccessaria, prima di scrivere quanto segue, che mi esce dalla pancia, dopo aver letto l’articolo di Repubblica.

A nome di tutto il personale della scuola permettetemi di lanciare un appello serio.

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Aridateci un Ministro dell’istruzione. Dell’ologramma senza voce non sappiamo che farcene. (No perchè io continuo ad associare la voce della Gelmini a quella della Cortellesi e sui giornali gira sempre e solo la stessa foto).

Aridateci un Ministro, una figura istituzionale, di destra o di sinistra non importa.

Aridateci un Ministro che partecipa a convegni ed eventi, che sappia dire due parole due di quello che “ufficialmente” scrive in decreti che portano la sua firma.

Aridateci un ministro che almeno si affacci alla finestra a sentire chi è che fa tutto sto casino sotto viale Trastevere.

Aridateci un Ministro che tratti con i sindacati, anche se poi decide di testa sua.

Aridateci un Ministro dell’istruzione. Ma seriamente.

E aridateci un sito istituzionale aggiornato. Per la prima volta da che io ricordi, su istruzione.it non succede nulla, non si comunicano le percentuali dello sciopero, c’è un buco nei comunicati dal 24 ottobre al 5 novembre. Per la prima volta NON si percepisce chi c’è al Ministero dell’istruzione nemmeno dal sito, prima vetrina che i colleghi che l’hanno preceduta occupavano invece a man basse.

La comunicazione passa anche e soprattutto da istruzione.it. Aridateci un ministro e un sito. Almeno di facciata, vogliamo sapere che cosa fa, come è stato per chi l’ha preceduta.

I comunicati del Ministro NON CI SONO. Come se la settimana della protesta degli studenti, dei docenti, delle università, della scuola tutta non fosse esistita.

No è il ministro che non esiste. E’ un ologramma. Maestro unico, pensiero unico (no, cavolo, questa è sempre la Cortellesi, no proprio non mi viene in mente una frase di Maria Stella).

Aridateci un Ministro capace di presenziare pallosissimi convegni in Italia e all’estero, di moderare le tavole rotonde, di spiegare come stanno realmente le cose nel mondo della scuola, di ascoltare. Anche se poi continua a fare di testa sua.

Aridateci un Ministro che manda pallosissime circolari in tutte le scuole, un giorno si e un giorno no.

Aridateci un Ministro che sappia dire la sua su ogni argomento che interessa il settore che Governa, anche a rischio diapparire presenzialista a tutti i costi ed egocentrico.

Aridateci un Ministro con la testa e magari con le palle, di destra o di sinistra, non importa.

Oppure toglietela dal Ministero, tanto non serve. Bastano Tremonti e Brunetta. Tagliate l’improduttività di un Ministro che non è neanche capace di fare RAPPRESENTANZA, quella rappresentanza che è parte integrante del RUOLO che riveste. Non sappiamo che farcene di una che non ha il tempo per il mondo dell’istruzione, però trova il tempo di andare dal parrucchiere.

Per il ruolo che rivesti, Maria Stella, ti prego di apparire, di scrivere, di comunicare, almeno al mondo della scuola e dell’università che sei chiamata a governare. Ripeto, caccia le palle, fai come vuoi, ma esci allo scoperto. Dopo tutto sei Ministro dello stato, non una qualunque. Per la poltrona su cui sei seduta in viale Trastevere, noi paghiamo le tasse.

Aridateci un Ministro. Questo ologramma non serve a nessuno. Neanche al Governo.

5 thoughts on “Togliete l’ologramma, aridateci un Ministro

  1. Sono nel mondo della scuola da molto meno, sono una precaria e sono pure io orfana di ministro.
    Quoto ogni parola.

  2. Come successo per la riforma Gasparri, il nome che porta non è necessariamente quello dello scrivente (o del mandante).

    La Gelmini come il vecchio ministro delle telecomunicazioni serve solo a fare da parafulmine, un signor Malaussene in chiave istituzionale, almeno lo stipendio è molto più alto.

    Ataru

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