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[APPUNTI]: my 2 cents su Facebook in altre conversazioni

Pandemia giustamente si indigna, come tanti per quello che hanno fatto La Stampa e Corriere della Sera riprendendo le dichiarazioni di Paola Vinciguerra da ADNKronos Salute nel descrivere Facebook. E in questi giorni ho letto anche l’indignazione di tanti tantissimi altri.

Io sto lasciando pensieri e commenti in giro. Vorrei farci un post organico con le mie “sensazioni d’uso”.

Intanto scrivo questo post come una sorta di raccolta appunti di questi pensieri sparsi e non organizzati.

(foto di BeFitt)

da webeconoscenza: Una volta che tanta gente finalmente si affaccia al 2.0 (le persone, hai presente tutto il discorso di internet alle persone…bla bla bla), ecco le persone sono finalmente a cazzeggiare ahem a socializzare su un cazzabubolo 2.0 che permette di fare tante cose che vanno dal cazzeggio alla condivisione della conoscenza.
E’ un bene, non un male. IMHO
Certo ci tocca sopportare anche i TAMARRI (e i compagni delle elementari).
Ma ben vengano. Per la diffusione della rete, è giusto che ci siano tutti.

Ok ma Facebook non è il massimo. Io me ne scapperei. Ma perchè uso mille altre cose più social e con un’architettura della comunicazione e della condivisione ben consolidata. Dove le reti personali e professionali si definiscono e a volte si confondono. E poi perchè alla fine io ho sempre e anche un blog, con tutto ciò che questo comporta. Mi dovrebbe bastare. Perchè scrivere dentro un posto non mio quando ho un bell’appartamentino sul web di mia proprietà?

Tanta gente si è riversata in rete e su facebook passando solo da MSN. Tanta gente che si è affacciata a far cose che noi facciamo da anni.
Facebook oramai è una vetrina. Dove per quanto mi riguarda, non riverserò il flusso di cose che già riverso altrove. Perchè tanti degli amici ed ex amici che sto ritrovando non hanno idea del flusso. L’uso è una bacheca dove affacciarsi e vedere i tuoi amici cosa hanno attaccato oggi.

Sono sensazioni d’uso. Però ho finalmente un mezzo “digitale” per tenermi in contatto con gente con cui bene o male mi vedo o mi sento solo per gli auguri di natale.  Insomma c’è del positivo in tutto ciò. Non so bene quale, ma ce lo vedo.

e ancora…

Io vi devo dire la verità, sono scettica su Facebook, ma lo sto usando proprio per rientrare in contatto con gente che non vedo e sento da una vita. Ogni nome che mi appare nelle richieste di amicizia evoca ricordi e scatta il come stai, ma che fai, ma vedi se ci dovevamo risentire così…ecc.

Su Facebook sto lasciando il rumore di fondo a se stesso. C’è a chi piace. I blogger fortunatamente provano ad usarlo in maniera diversa, alcuni. Altri semplicemente ritrasmettono il loop infinito di: feed del blog, foto di flickr, friendfeed, feed del tumblr ecc.

In pratica un altro amplificatore inutile. Io non lo sto facendo. Perchè, ripeto, rispetto i miei contatti nuovi a questo mondo del 2.0 (e del loop infinito tra i vari servizi). Rispetto chi non ha idea del flusso continuo. Ma entro in contatto. Anche con le mie cuginette tamarre 😉 Perchè no? E’ un modo come un altro per sentirci più spesso. Costa meno di un SMS 🙂

Aggiungo ancora: il mio problema forse, come quello di gigi e di molti altri blogger è di averci aggiunto tanta tantissima gente dentro. Anche sconosciuta. Come un qualunque social network di nostra frequentazione. E’ di averlo snobbato all’inizio come tool inutile, è di avere altri servizi a disposizione molto più utili ai miei scopi social.

Solo che su Facebook è diverso
.
Provo un senso di fastidio a far della mia bacheca il flusso perenne di live streaming che faccio altrove (twitter, blog, friendfeed…) E’ un fastidio mio. Quello di essere consapevole che Facebook non posso utilizzarlo così. La consapevolezza che è il primo posto dove tutti vanno a guardare – perchè va di moda – per farsi i fatti tuoi online. Ecco, i fatti miei online stanno anche dovunque, ma condivisi con gente che parla lo stesso linguaggio. Su facebook non siamo tutti allo stesso livello. E allora anche l’apparenza del contenitore deve essere più che curata da parte nostra.

Poi la discussione prosegue su Friendfeed partendo da un post di Giuseppe:

La gente iscritta su FB è su livelli diversi. Ci siamo noi, da una parte, che siamo su FB, come su qualunque altro social network, con le nostre dinamiche di rete già consolidate. Ci sono poi quelli che lo usano per trovare e farsi trovare, li chiamerei i “per sè e per pochi amici”. Ci sono quelli che si iscrivono per spiare, ma non per essere spiati. Ci sono quelli che semplicemente FB è l’evoluzione di MSN senza passaggi intermedi. Ci sono quelli che oramai FB è di moda.

Va fatta una sana educazione/informazione sull’uso consapevole dei propri dati online. Noi che già bazzicavamo nel 2.0 prima di facebook ne abbiamo consapevolezza e ci regoliamo di conseguenza. Però appena vedo mio fratello ho già in programma di spiegargli che magari non tutte le foto del parentado (me compresa) andavano messe su FB. Così con tranquillità. E’ un esempio banale, ma lui che ne sa? Sa solo di condividerle con una 30ina di amici per il piacere di farlo…

La gente su Facebook è tutta gente arrivata alla condivisione di qualunque cosa online passando da MSN. Il mio fastidio, è il fastidio di chi dà per assodate alcune cose da anni e qui, ora, bisogna ricominciare dai fondamentali. E’ come avere insegnato sempre al liceo e ritrovarti di colpo ad insegnare in prima elementare. Perdonatemi la metafora scolastica, ne so qualcosa, è dura.

La mia teoria rimane più semplicistica e banale: internet ce l’hanno quasi tutti oramai in casa e finalmente le persone grazie alla moda di facebook – moda fatta esplodere da giornali e TV e non dagli utenti stessi – ci fanno qualcosa di sociale senza averne la GRAMMATICA. Così torno a quello che diceva giuseppe. Noi siamo ben oltre la grammatica, siam capaci di fare anche l’analisi logica, l’analisi testuale e le traduzioni specialistiche…

E quindi, almeno io, rimaniamo basiti a guardare come la gente comune utilizza uno strumento su web senza parlare il nostro linguaggio, ma con una grammatica propria, che potrebbe anche non essere sbagliata.

FB è pericoloso, concordo. Perchè non c’è la consapevolezza di quello che si scambia e con chi si scambia. Perchè ti obbliga ad utilizzarlo in un certo modo che i puristi del web chiamano di solito SPAM.

E detto da me…v’ho detto tutto.

Poi ho lasciato un commento anche qui da Ibridamenti. Si parlava di blog e microblog. Di spazi propri e spazi altrui. In qualche modo è correlato a quanto vi ho appuntato qui su Facebook:

Il blog è il blog. Checchè ne dicano, per nulla sul punto di morire. I commenti sul blog restano, I commenti su un blog, su una conversazione sono praticamente per sempre. Il microblogging no. Là tutto scorre. Tutto è molto più effimero e vive del momento, dell’hic et nuc. Il blog no. I contenuti di un blog restano e sono ricercabili.

microblogging:blog = parola:carta non lo so. So solo che il blog è mio e ci faccio il cavolo che mi pare. Scusate, mi autocito. Però vi spiego: i vari servizi di microblogging non sono MIEI, ce li possono segare e chiudere quando vogliono. I contenuti microbloggati e le relative conversazioni che fine faranno? Già è difficile seguirne il flusso quando ti allontani dalla rete un attimo. Io sono la prima twitter addicted (e addicted ad altre varie cosette). Sono una gran bella modalità di tessere relazioni e conversare. A volte si va anche in profondità. Ma dipende da come ti poni e da quanto tempo hai.
Il blog secondo me rimarrà l’hub principale attorno a cui costruire la propria identità di rete. I contenuti è giusto che stiano sul blog. Si possono commentare anche a distanza di tempo, perchè rimangono là. Le frasi da 140 caratteri vivono del qui e ora.
Concordo sulle note di facebook e sui gruppi con determinati obiettivi che vanno al di là del cazzeggio puro e semplice. Ecco là sicuramente ci saranno scambi meno effimeri. Però stiamo a mettere contenuti in uno scatolo che non ci appartiene.

To be continued. Tu che ne pensi? Che sensazioni d’uso hai di facebook.

Dov’è che non capisco?

18 thoughts on “[APPUNTI]: my 2 cents su Facebook in altre conversazioni

  1. Scusa, adesso che l’ho letto tutto cosa ho vinto?
    Terribile, è il quarto libro della divina commedia!

    Lo sai che ne penso…..faccio pulizia e tengo solo ciò che a me e ai miei amici serve. Il resto è fuffa!

  2. gigi si vinceva la mia amicizia imperitura virtuale e reale…ma tu quella ce l’hai già. Un grazie per aver letto e commentato ti basta?

  3. Io credo che sia semplicemente giunta l’ora di cercare qualcosa di nuovo. Ogni volta che i giornali si occupano di “novità tecnologiche” o di “servizi web”, significa che sono già troppo usati e un po’ desueti…;-)
    Cmq mi trovo bene su FB.

  4. Anche io avevo scritto qualche giorno fa un post riguardo FB.
    Ho letteralmente approfittato dell’esplosione (ritardata) di FB in Italia proprio per riconnettermi con i miei vecchi amici. Da quelli che abitano lontano ai vecchi compagni di scuola.
    E’ quella è la sua forza. Finito il giro di “come stai?” “che fine hai fatto”, probabilmente finirà nel dimenticatoio, o Facebook stesso dovrà reinventarsi.

    La cosa che mi preoccupa di più comunque è la tendenza (ovvia) a “monetizzarci”. Fino a dove si spingeranno pur di guadagnare alle nostre spalle? Fino a che punto ci conviene regalare loro i nostri dati?

  5. E’ in fondo il solito problema: si crea un servizio che lentamente si impone e poi esplode.
    C’è chi lo critica, lo stronca, lo celebra e lo sfrutta per costruirsi la villa a Venice Beach. Tutto inevitabile, tutto già visto e lo rivedremo ancora quando tra di noi sbarcherà “The Next Big Thing”.
    Anche a me Facebook pare essere l’osso gettato alle persone perché si trastullino, mentre la polpa resta ben salda in mani “sicure”. Ma forse il mio giudizio è inquinato dal fatto che su Facebook ci faccio poco o niente; lo conosco poco e non ho tempo di sfruttarlo meglio.
    Preferisco il blog perché secondo me rappresenta qualcosa di forte, valido, soprattutto ora che montagne di soldi scompaiono e le fabbriche chiudono. La soluzione è anche in idee nuove, visioni inedite, persone che sappiano immaginare scenari diversi. E tutto questo può farlo il blog, se accetta la sfida, e invece di balbettare, o blaterare di classifiche, declina la speranza.
    Forse anche Facebook tra qualche mese inizierà ad essere percepito in modo diverso da chi ci trascorre il tempo a trastullarsi, e costui comprenderà la forza non di Facebook, ma delle relazioni. Quindi, di se stesso…

  6. Caterina, son già premiato ad ogni lettura del tuo blog. Infatti, quando si arriva in fondo al post ci son le 4 “gnocche” della pubblicità e così mi gusto l’occhio 😀

  7. Comunque, alla fine, ho ripulito tutto e mi son ricordato che ho un account su Orkut e My Space….maronna mia!

  8. sai cosa penso cate?

    che se Facebook riuscisse a “inglobare” anche i blog veri… (non per finta: le applicazioni di bloggin sono davvero ridicole) ingloberebbe l’intero web.

    Nel senso che il resto funziona, eccome.

    Ma siccome non ingloba funzioni così complesse (per ora) resta un ottimo modo per essere, anche lì, in rete.

    Partendo sempre dal blog. Su questo ti do ragione.

  9. Che sensazioni d’uso ho di Facebook?! Io… non lo uso. Fortunatamente riesco ancora a raggiungere gli amici che contano tramite una telefonata o 5 minuti in macchina. Molto più bello del leggere il loro feed. E gli altri? Se non li sento… deve pur esserci un motivo! 🙂
    Ciao,
    Emanuele

  10. A mio avviso Facebook è stato gonfiato dai media: ci sono servizi decisamente migliori (vedi FriendFeed).

    Non è neanche uno strumento valido per tenersi in contatto. Esempio: una mia ex compagna di classe si è laureata, l’ha scritto su Facebook (messaggio di stato tra l’altro, uno degli update più visibili), e io non l’ho letto perché quell’informazione è stata nascosta dai vari “pinco pallino si è iscritto alla causa x”.

    Ammettiamolo: è più semplice aprire un blog e scriverci, piuttosto che usare e seguire Facebook (magari su blogspot, che tra i servizi “easy” è quello che preferisco per una serie di ragioni).

    Poi i post si possono segnalare con dei messaggi di stato su Facebook (che è l’unico modo per renderli visibili agli altri, i post ripubblicati tramite importazione del blog non sono visibili nella home -mini feed- degli utenti).

    Quindi da parte mia, userò Facebook per evangelizzare i vantaggi di un blog ai miei contatti. 😉

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