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Usare twitter in classe?

Una sperimentazione di http://academhack.outsidethetext.com/home/2008/twitter-for-academia/

foto di franlistan

Dopo averlo usato con le sue classi spiega nel suo post come e perchè Twitter possa essere utilizzato nella didattica. Mia la traduzione libera di alcune parti del post.

  • Class Chatter: La prima cosa che ha notato dal momento in cui la classe ha cominciato ad utilizzare Twitter è stata la conversazione continuativa che aveva luogo all’interno ed all’esterno della classe. Molte di tali conversazioni non erano correlate ai materiali delle lezioni, ma si può dire che in qualche modo la conversazione che ne scaturiva era in qualche modo correlata. Dal momento che gli studenti condividevano l’esperienza di classe, quando qualcosa accadeva al di fuori dell’ambito classe, che ricordava loro in qualche modo i materiali da studiare, spesso lo twittavano fra di loro. Questo serviva come rafforzamento/connessione tra i materiali didattici propinati in classe e il mondo reale, e il loro quotidiano.
  • Classroom Community: Una volta che gli studenti hanno cominciato a twittare, hanno sviluppato un senso dell’altro come persona al di là del ristretto spazio temporalmente condiviso della classe, dell’aula, piuttosto che accontentarsi delle 2 ore e mezzo di attività bisettimanale che li vedevano coinvolti in una attività. Questo ha portato tutta una serie di benefici, dalle conversazioni di classe diventate più produttive (aumento del desiderio di parlare, e maggior rispetto per l’altro) ed ha aiutato il docente a comprendere meglio che tipo di studenti fossero. Infatti, il docente ha imparato molto sulle vite degli studenti, sulle loro famiglie, sule loro abitudini. Una conoscenza supplementare a quella che il tempo didattico al chuiso di una classe non permette, un materiale supplementare a cui molti educatori possono non essere interessati, ma che aiuta realmente a comprendere le dinamiche della classe, quello che Clive Thompson chiama the sixth sense il sesto senso di Twitter. Possedere questo tipo di Sixth Sense può essere veramente di aiuto ad un docente con la sua classe.
  • Il senso del mondo che ci circonda: Alcuni studenti guardano spesso e volentieri la  Public Timeline di Twitter che è la pagina dove vengono postati tutti i messaggi pubblici che passano su Twitter. Il tasso di rumore di fondo qui è altissimo, ma ci dà il senso della varietà delle persone e della gente di tutto il mondo. Con uno sguardo rapido alla timeline si osservano diverse lingue, anche se l’inglese sembra essere la lingua prevalente degli utenti Twitter. La public timeline è una sorta di strumento di misura di quello a cui la gente sembra prestare più attenzione. Durante i grossi eventi sportivi (World Series, o NFL Playoffs) su Twitter circolano tantissimi messaggi proveniente dalle persone che stanno guardando questi eventi. Il Primo dell’anno è stata una giornata particolarmente interessante dal momento che praticamente da tutto il mondo giungevano su Twitter messaggi di “Happy New Year” e che gli auguri, seguendo ognuno il fuso orario di chi li mandava, sono durati tutta la giornata, in un continuum spettacolare.
  • Tenere traccia di un termine, di una parola: Attraverso Twitter è possibile tenere traccia/ “track” parole e termini sottoscrivendo poi il feed a tutti i post contenenti quella determinata parola. Gli studenti possono essere interessati a seguire l’evolversi dell’uso di una determinata parola online. Possono tenere traccia di una parola e verificare le varie frasi in cui le persone la utilizzano. Oppure si può tenere traccia di un evento, di un nome proprio, del proprio nickname, un titolo di un film o di una canzone, il nome di un negozio ecc e verificare quanta gente al giorno twitta quella determinata parola ad esempio Starbucks. (Per fare questo basta inviare il mesaggio “track Starbucks” a Twitter,  e sda quel momento ad ogni aggiornamento contenente la parola il servizio di “track Starbucks” ci invierà tutti i messaggi contenenti “Starbucks.”)
  • Tenere traccia di una Conference: Come sopra, ogni qualvolta che qualcuno twitta la parola relativa alla conferenza che ci interessa seguire ne riceviamo notizia. Si scoprono così diverse persone che partecipano ad eventi e conferenze e che utilizzano  Twitter per fare liveblogging di quello che accade. Si potrebbe chiedere agli studenti di fare lo stesso quando frequentano un seminario, ad esempio.
  • Feedback istantaneo: Twitter è sempre connesso, e ti invia i messaggi anche sul telefonino, è quindi ottimo per ricevere feedback immediati. Se, ad esempio vuoi chiedere ai tuoi studenti che riferimenti video inserire  tra i materiali didattici che presenti, lo chiedi via Twitter ed ottieni risposte immediate. Gli Studenti possono utilizzare Twitter durante i compiti in classe, per cercare di comprendere i materiali e le domande. Un Tweet del tipo: “Non ho ben capito se quello che stiamo leggendo è correlato all’argomento New Media? qualche idea?” può avere risposte di vario genere dagli altri studenti.
  • Seguire un esperto: Gli Studenti possono seguire altre persone su Twitter, che trattano argomenti di loro interesse. Ad esempio se sono interesati al giornalismo potrebbero seguire NewMediaJim che la vora per la NBC e invia Tweets dall’Airforce One, dal Middle East etc. Un punto di vista sul giornalismo veramente visto da dentro la professione, in “real-time”. Anche Howard Rheingold utilizza Twitter nelle sue lezioni di giornalismo sociale.
  • Seguire una persona famosa: Molte celebrità sono oramai su Twitter, così come molti politici.
  • Grammatica: E’ sorprendente come Twitter possa essere ottimo come ausilio per insegnare la grammatica. Perchè? la forma breve che costringe ad utilizzare regole grammaticali abbreviate e/o ad abusare della grammatica piegandola nei 140 caratteri disponibili.  Twitter sviluppa quindi delle “twitter rules.” Queste regole abbreviate aiutano però un docente a dimostrare, sia che tutti i tipi di comunicazione necessitano di regole e strutture adatte e sia quanto possa essere importante utilizzare la punteggiatura. Ad esempio quanto contano le virgole per la comprensione di una frase. Molti Tweets infatti possono essere veramente ambigui quando non è presente la corretta punteggiatura.
  • Scrittura basata su regole: Correlato al punto precedente, c’è anche l’idea che quando si cambia una regola (e quindi il contesto relativo) in una comunicazione scritta, bisogna necessariamente cambiare il contenuto di tale comunicazione. Le regole e la comunicazione devono essere sempre produttive. Twitter è basato fondamentalmente sulla tecnologia degli SMS e limita la comunicazione in 140caratteri,. E’ sorprendente vedere come questo non sia un limite ma una vera e propria ispirazione per utilizzare la propria creatività, e quanto rapidamente le persone comincino a pensare e ad esprimersi mediante messaggi di 140 caratteri, completi in se stessi.
  • Massimizzazione del momento didattico: E’ spesso difficile insegnare in determinati contesti limitati spazialmente e temporalmente, Twitter ti permette di farlo al di là dei limiti spazio/temporali della lezione ed ancora meglio, permette agli studenti di farlo al posto del docente, continuando la discussione sugli argomenti anche al di fuori dell’aula.
  • Public NotePad: Twitter è ottimo per condividere ispirazioni brevi ed immediate, pensieri che ti saltano in mente, idee. Non solo vengono registrate, dal momento che vi si può ritornare a leggerle quando si vuole, ma puoi anche essere ispirato dalle idee twittate da altri. Ed è sicuramente uno strumento utile per classi in cui la creatività personale è molto tenuta in considerazione.
  • Scrivere testi e componimenti assegnati: Ricordi il gioco in cui una persona comincia una storia e la successiva continua e così via? Proviamo a giocare la nostra storia con Twitter.

(via)

6 thoughts on “Usare twitter in classe?

  1. twitter è uno strumento. il senso sociale lo creano sempre le persone. uno strumento può facilitare. E le persone con senso sociale  devono stare dappertutto mica solo nella didattica

  2. Vorrei solo segnalare anche la mia ricerca come strumento didattico per l’insegnmento della lingua italiana in un’università statale nel New Jersey. Ne ho scritto tanto e in primavera la ricerca sarà pubblicata in un libro sull’insegnamento e Web 2.0.

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