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Guida a Twitter for Dummies – Più Twitter per tutti!

Prendo spunto da questo post di Dan York segnalato proprio via Twitter da GG, per tirarne fuori alcune considerazioni utili sui vari usi di Twitter. Non è una traduzione del post nè un adattamento. Anche perchè prima riprendo questo post di Yourdonreport e lo utilizzo per tirarne fuori una sorta di guida all’uso, una spiegazione utile per il vasto mondo dei non Twitters. Post lungo. Mettetevi comodi.

NB Altri post correlati a Twitter li trovate qui.

Su Twitter si contano circa 700000 utenti al mondo. (gigi mi suggerisce nei commenti che Twitter è diventato (un’arma di distruzione) di massa da quando è stato essenziale per la risoluzione di un caso in CSI).

La cosa principale da ricordare è che ogni Twitterer sceglie personalmente il network di persone che vuole “followare”. Al contempo tutti e 700000 utenti di Twitter potrebbero decidere di seguire un utente, indipendentemente dal fatto che l’utente abbia o meno deciso di seguire a sua volta. Perciò ogni utente su Twitter ha il suo network personale di followers, e contemporaneamente un altro network di persone (potenzialmente identico come nel mio caso, ma anche no come nel caso di chi decide di seguire solo pochi e selezionati contatti) che si seguono personalmente.

In sintesi sicuramente il mio network su Twitter, a prescindere dal numero di utenti, è diverso dal tuo anche se ci troviamo diversi contatti in comune e diverse conversazioni a cui partecipiamo entrambi. (foto di matthewmcinerney)

Il termine “network” è perciò troppo formale, troppo astratto e troppo impersonale perchè su Twitter il discorso si fa più complesso. Basta guardare ai numeri associati ad ogni persona in termini di following e followers sulla home page di Twitter per averne idea. Alcune persone appaiono incredibilmente sole o isolate, con un paio di followers o tre, massimo una decina. Ma magari è una loro scelta. Si trovano meglio a Twittare con pochi intimi (anche se sotto i dieci direi che è il caso di utilizzare i normali Instant messenger no?) Chiamiamoli “loners,” e chiediamoci perchè utilizzano Twitter ianzichè un altro strumento? Oppure chiamiamoli “unpopular” — magari stanno bene così. Magari sono utenti che hanno aperto l’account e poi non lo usano, che non hanno compreso come fare o che semplicemente non attirano altri contatti.

La maggior parte dei Twitterers si colloca tra i 10 e i 100 followers (ok ok io non sono normale con 700, lo so, ma è una mia scelta e ho il mio metodo per gestire il flusso). Potremmo chiamare i nostri followers come le nostre “troops/truppe"… perchè gli utenti "social" come me hanno praticamente un piccolo esercito relazionale di followers. Diciamola però tutta: in Italia io, stefigno, pandemia e pochi altri abbiamo le truppe più grosse al seguito su twitter, ma siamo comunque formichine in confronto a Robert Scoble (TwitterID Scobleizer) che ha circa 6,890 followers — e segue allo stesos tempo 6,951 altri Twitterers. Però ad esempio il numero due su Twitter, Justine (Twitter ID “ijustine”) ha 6,712 followers, ma si limita a seguire solo 617 altre persone. (foto di ijustine)

In Twitterland, la “new person” che ci segue ci viene segnalata (meno male, altrimenti era impossibile davvero averne traccia) via email con un messaggio del genere che contiene il link dove andare a cliccare il "follow":

Osservando il comportamento degli altri Twitterers per tirarne fuori una sorta di consuetudine e di buona pratica non scritta, ma condivisa, ecco cosa fare quando aggiungiamo o veniamo aggiunti da altri utenti. Una sorta di galateo condiviso anche se non scritto da nessuno:

  1. Controllare la Twitter page del nostro nuovo follower e leggere cosa ci dice di lui/lei per capire chi possa essere il contatto (eventualmente se presente un link, andare a fare una capatina sul suo blog) e quindi avere subito idea se ricambiare o meno il "follow".
  2. Restituire la cortesia cliccando su “follow”. Dopo tutto che c’è di male, se lui/lei ti stanno seguendo, ti hanno scelto come persona che vale la pena seguire, nell’ottica della conversazione bidirezionale, dovresti seguirlo a tua volta.
  3. Visitare la pagina web o il blog del tuo nuovo follower, se c’è, per saperne di più su di lui/lei e magari scoprire cose nuove ed interessanti che non pensavi di trovare (si chiama serendipity in termini tecnici ed è una cosa straordinaria).
  4. Postare un “welcome” tweet con un messaggio tipo “Saluto il mio nuovo follower @zzz …” Questo sarà anche utile per suscitare curiosità in altri tuoi follower che andranno ad aggiungere il tuo nuovo contatto facendolo sentire parte di una allegra combriccola che non rimane chiusa in se stessa. Insomma la conversazione così si allarga.

Se qualcuno monopolizza la conversazione su Twitter, non è un problema: infatti se il nuovo follower comincia a bombardarti di tweets che non ti interessano o ti infastidiscono — per un qualunque motivo — tutto ciò che dovrai fare è “un-follow” ; il bello è che neanche lo saprà che tu non lo segui più a volte, a meno che non sta lì a controllare. Se veramente un utente ti annoia, puoi anche “block” bloccare i suoi messaggi completamente.

Il “Blocking” a volte può essere importante, anche perchè la maggior parte dei nostri tweets sono diffusi ed inviati a tutta la lista dei nostri followers, ed è da tenere presente che sono due modalità principali di “personalizzazione” della propria comunicazione verso gli altri utenti (che è del tipo uno a molti quando si Twitta qualcosa).

La forma più utilizzata è “@zzz blah blah blah,” che è una sorta di risposta “pubblica” ad un tweet precedente dell’utente @zzz. E’ però possibile inviare un “direct message” tweet ad un altro Twitterer, e questo messaggio è privato e diretto esclusivamente all’altro utente. Ecco, un utente che ci bombarda di messaggi diretti è forse peggiore di quello che utilizza la pubblica timeline, perchè invade realmente uno spazio privato. La timeline pubblica invece, è pubblica per cui sta solo a me decidere se seguire o non seguire un utente. Certo se è un utente che produce un grande traffico e conversa molto, parte della conversazione che intercorre sarà letta nei twits degli altri utenti che seguiamo, se comuni con l’utente che abbiamo deciso di non seguire. La difesa più ovvia in questa situazione è quella di bloccare questo utente. ma non possiamo certo impedire ad altri di seguirlo per non cenerare conversazioni di ritorno. Dobbiamo però anche dire che questo accade raramente, perchè sicuramente si può chiedere all’altro utente di darsi una calmata con una buona possibilità di essere esauditi (dopotutto si sta conversando no?).

(foto di 10e)

Qui di seguito alcune raccomandazioni e consigli da tenere in mente nel caso decidessi di diventare un Twitterer:

  1. Puoi linkare Twitter a Facebook, in modo che ogni Twitter post diventi su Facebook il tuo “status update.” Se sei già un utente Facebook, puoi anche utilizzare l’applicazione Facebook chiamata Twittersync.
  2. Puoi linkare Twitter al tuo blog, e su alcune piattaforme tipo WordPress, ogni nuovo post genererà anche automaticamente (con il plugin adatto) un tweet con link su Twitter oppure utilizzare TwitterFeed.
  3. Impara ad utilizzare i TinyURL, cioè come abbreviare URL lunghe in modo da linkare nei 140 caratteri di Twitter anche le URL più lunghe e complesse.
  4. Organizzati con i vari device (notebook, telefonino, palmare, Blackbarry, iPod Touch ecc.) in modo da poter avere sempre accesso a Twitter e poter twittare quello che ti accade e quello che stai facendo dovunque ti trovi e da qualunque piattaforma. Grazie alla apertura delle API praticamente puoi usare Twitter su tutto. Certo è sempre possibile utilizzare Twitter direttamente dalla sua Home Page, ma è sicuramente consigliato utilizzare i vari client desktop, meno invasivi e più gestibili come i vari Twitterific, Snitter, Twhirl, e molti altri. Peccato che in Italia non sia possibile ricevere gli aggiornamenti via SMS.
  5. Presta sufficiente attenzione al flusso della messaggistica e delle conversazioni tra gli utenti che segui e quelli che ti seguono in modo da comprendere il giusto equilibrio da tenere tra i messaggi strettamente personali (che possono andare in DM) e i messaggi correlati al tuo business ed al tuo interesse (quindi le varie segnalazioni, risorse ecc.), i messaggi casuali da quelli informativi. L’osservazione delle dinamiche e delle conversazioni tra utenti su Twitter dà il giusto senso di come partecipare al flusso continuo di comunicazione e soprattutto di come trarne i maggiori benefici in termini di conversazioni e conoscenze informali distribuite da tali conversazioni. Twitter o si ama o si odia. Ricorda anche questo.

Vediamo in che modo può essere utilizzato Twitter.

1. Twitter come Risorsa per le News

Twitter è ottimo per venire a conoscenza di eventi, nuovi servizi e nuovi siti e notizie dal mondo in tempo reale man mano che vengono postati dagli utenti nel flusso. Molte delle persone che seguiamo su Twitter sonu utenti che conosciamo e per cui il senso percepito del "know and trust", della fiducia è molto alto, per cui ci fidiamo e andiamo a leggere le notizie e le segnalazioni che essi inviano. Molte di queste persone sono esperte in vari campi e amano condividere le loro informazioni e i link a varie risorse di interesse su argomenti e tematiche specifiche.

Capita di non leggere i feed RSS in alcuni giorni di particolare impegno, ma le informazioni principali e più rilevanti sono sicuramente passate attraverso il Twitterstream. Per cui sarà facile leggerle immediamente anche senza aprire il nostro feed reader di fiducia.

2. Twitter come Knowledge Network

Twitter è un "knowledge network". Un "network" di persone a cui si possono fare domande e porre questioni con immediatezza e – con la stessa rapidità – ottenere le risposte e l’aiuto che stavamo cercando. A volte sono questioni fondamentali, magari tecniche, oppure son questioni esistenziali, simpatiche, di puro cazzeggio. In tutti i casi otteniamo delle risposte rapidissime dagli altri utenti. Quando si seguono tante persone questa dinamica ha un valore incommensurabile di utilit e praticità. La cosa sorprendente è che c’è tanta gente che risponde gratuitamente perchè ha voglia di farlo, che aiuta, che sostiene, che suggerisce.

E’ un atteggiamento di relazione che appartiene anche me e che mi piace veramente tanto. Quando so qualcosa e posso essere utile partecipo subito con i miei twits. Quando ho bisogno di qualcosa c’è sempre qualcuno che mi risponde alla velocità della luce. Se non è conoscenza condivisa questa?

3. Twitter come un Virtual Water Cooler (per gli italiani non il boccione dell’acqua ma la macchinetta del caffè)

Se lavori in un ufficio, entrambi i casi #1 e #2 si verificano con meno velocità. Sono sicura che la mattina in cui l’ufficio allargato dei Twitter mondiali si è passato di Twit in Twit piuttosto che di postazione in postazione la notizia dell’assassinio di Benazir Bhutto, forse i colleghi si sono meravigliati "Come lo sai? Chi te l’ha detto?". Così come è più facile avere risposta rapida alla domanda "Hey, quale editor grafico per il Mac?" via Twitter che dal collega che lavora alla scrivania di fronte.

Il grosso delle conversasioni negli uffici è risaputo passa dal ritrovarsi davanti alla macchinetta del caffè (gli americani davanti al boccione dell’acqua), i fumatori negli spazi loro dedicati, camminando nei corridoi, andando in bagno, al bar o in mensa per la pausa pranzo ecc. Incontri e conversazioni a volte casuali con persone da cui apprendiamo diverse informazioni che riguardano le loro vite. Ed è dalle piccole cose che riguardano la loro vita, che sappiamo tante cose dei nostri amici e colleghi, le loro passioni, le loro preoccupazioni. Ma anche siamo esposti a nuovi argomenti e nuove idee che scaturiscono da queste conversazioni, informazioni che non avremmo mai potuto conoscere diversamente. Conosciamo quindi giorno dopo giorno le persone che stanno a contatto con noi in questo modo.

Ecco con Twitter è la stessa cosa: interazioni sociali che partono da piccole cose, notizie condivise, segnalazioni, stati d’animo racchiusi in 140 caratteri. Conversazioni digitali mediante le quali apprendiamo cosa stanno facendo gli altri utenti da quello che scrivono nei loro twits. Ricordo che siamo noi a decidere chi seguire e chi non seguire. Perciò l’overload di informazioni possiamo tranquillamente regolarlo e quindi seguire esattamente le vite di chi vogliamo senza essere inondati di informazioni.

Anche perchè interessarsi alle persone richiede impegno personale e sociale.

4. Twitter per aggiornare gli amici

Molti tra gli utenti che seguo sono amici "friends" reali e Twitter allora diventa un modo rapido e veloce di tenersi in contatto e di sapere cosa stanno facendo. Anche di chattare pubblicamente nei momenti più rilassati. Perchè no? Certo potremmo leggere i loro blog e vedere le nuove foto postate su Flickr. Ma Twitter è il tool dell’immediatezza, del real time, del qui e ora, dell’hic et nunc.

5. Twitter come Travelogue

Oggi se siamo in viaggio lo raccontiamo con Twitter. Se il treno è in ritardo, se in aeroporto incontriamo tipi strani, se c’è neve sulla Salerno Reggio lo scriviamo anche con un SMS o dal Blackberry… Perchè? Perchè è semplice, è facile, perchè ci va.
E ciò che accade è abbastanza utile ed interessante. Si combinano viaggi, si riescono ad incontrare persone in stazione, si recuperano passaggi in caso di necessità (Giovy tu ne sai qualcosa vero?). Si scopre chi va allo stesso seminario o allo stesso BarCamp, si danno consigli sui posti dove andare a mangiare, si condividono anche le imprecazioni nel caso di voli cancellati e treni soppressi.

La portata di questo utilizzo è vastissima.

6. Twitter per seguire Conferenze

Twitter è validissimo per seguire i racconti in tempo reale dei partecipanti a convegni, conferenze, eventi, BarCamp a cui fisicamente non partecipiamo. Praticamente se va bene si riesce a seguire in real time come se si fosse là. Se va male, comunque si sapranno tante cose dalla percezione diretta dei partecipanti e da quello che condividono.

(foto di Microblogging)

7. Twitter come PR/marketing Tool

Twitter è spesso utilizzato (da me in primis) come strumento che porta traffico sul blog quando scrivo un post. Certo, non bisogna twittare ogni post che scriviamo ma magari solo quelli che possono interessare chi ci segue su Twitter. E’ il caso di Twittare però i post dove ci piacerebbe che gli altri lasciassero un commento alla discussione che si intavola, o i post che possano essere d’aiuto ad altre persone per qualunque motivo.

8. Twitter come Learning Tool

Io uso tantissimo Twitter per imparare nuove cose, per saperne di più di argomenti che magari non sono il mio forte, per approfittare del capitale di conoscenza che le altre persone vogliono codividere coi loro followers e quindi con me se sono anche io tra essi. Anche dai twits in maniera random degli altri utenti si possono apprendere nuove aree di conoscenza e di sapere informazioni che non pensavamo ci potessero interessare. Twitter amplifica le nostre conoscenze per il gusto di imparare nuove cose, anche in serendipity. Essere esposti a quello che gli altri conoscono e noi non conosciamo è sempre arricchente, anche se al flusso di informazioni veicolate attraverso i twits diamo poca importanza o poco tempo.

9. Twitter come Fun, Divertimento in compagnia

Si, divertimento. Chiacchiere, battute scambiate, momenti di relax. Ma c’è chi non comprende che Twitter è anche questo. Vabbè prima o poi collasseranno, visto che non sono l’unica a pensarla così. Rilassatevi, take it easy, anche Twitter. Cazzeggiate e condividete. Sorridete. E anche la vita vi sorriderà.

10. Twitter come Lezione Quotidiana di Umiltà (e Brevità)

Scrivere in 140 caratteri quello che deve poter interessare il tuo lettore richiede brevità e capacità di sintesi. La sfida è proprio quella: incuriosire, intrigare, coinvolgere i lettori, i followers in quello che stiamo facendo. fari ridere, farli riflettere, farli arrabbiare…Andare al nocciolo delle cose, al cuore della comunicazione e della rapidità. Stare nel flusso e con il flusso scorrere.
Twitter, con il suo limite dei 140 caratteri (che diminuiscono quando si inserisce una URL) funziona proprio in questa direzione. Non è il caso di dividere un periodo su più twits. In questo caso è meglio scrivere direttamente il post sul tuo blog no?

Altri usi di Twitter

E "Twitter come Conversazione continua" dove lo lasciamo? E’ scontato! Twitter è la conversazione continua! Twitter è il neverending present continous! Se avete letto tutto e vi ho convito (oltre che spiegato) ad utilizzare twitter, aggiungetemi subito!

(foto di Mark Jaquith)

39 thoughts on “Guida a Twitter for Dummies – Più Twitter per tutti!

  1. O MIA REGINA.

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  2. è stato molto utile questo post: alcune cose di twitter mi erano poco chiare e me l’hai chiarite. grazie 🙂

  3. di nulla. Grazie a te che hai letto tutto. Per ogni chiarimento a disposizione.

    Comunque magari conservatevelo il post…non pretendo la lettura immediata

    🙂

  4. anche a me molto utile questo post perché per certi versi faccio molta fatica a capire l’uso di twitter (pur usandolo!).

    però c’è una cosa in twitter che un po’ mi perplime e cioé il rumore di fondo che si crea, quel mix di cazzeggio e informazioni utili che possono appiattire il tutto senza far emergere le cose rilevanti.

    chiaro che questo è il problema della rete in generale, però secondo me (e mi metto in mezzo ai cattivi utilizzatori di twitter) a volte il rischio è di non accorgersi più se le info che stai postando sono davvero cosa che valga la pena di leggere o non semplice modo di esserci…

    insomma, ho il terrore di arrivare al parossismo, tipo leggere messaggi come “sono appena entrato nel cesso e ho tirato una sonora scoreggia!”

    questo post è comunque molto utile

    grazie

    panzallaria

  5. panzallaria grazie del commento…

    il rumore di fondo è un problema. Io ne faccio anche molto

    ma credo faccia parte del gioco. In fondo è nato per dire cosa stiamo facendo.

    Certo sta a noi scegliere se comunicare che siamo al cesso o se comunicare qualcosa di più interessante. Però ti posos dire che anche il cazzeggio è molto fecondo a volte…

    io sposto anche spesso poi le discussioni in privato quando il cazzeggio supera la soglia della pubblica tolleranza (degli altri)…

    e devo dire che nascono belle conversazioni che a volte ti rallegrano la giornata.

  6. certo, non si deve generalizzare e forse bisogna correre il rischio.

    tra l’altro a volte è proprio nella casualità con cui arrivano le informazioni che impari delle cose nuove, roba che è difficile se utilizzi i filtri a cui ormai ci siamo abituati e che ci aiutano a selezionare le informazioni di nostro interesse (per cui – come ho letto in uno splendido articolo di Franco Carlini – in un certo senso siamo preparati e pre-impostati culturalmente.

    però ammetto che spesso mi sono chiesta a cosa mi potesse servire twitter, dato che ho un blog e dato che sono abbastanza abituata a girare per la rete.

    qualche cosa mi spaventa. il volerci e poterci essere costantemente in una forma così corale.

    ma forse nutro solo qualche perplessità come per tutte le cose che si conoscono poco.

    confermo comunque in pieno (a me è successo con il blog e con la frequentazione dei blog altrui) la capacità di apprendere cose o anche solo fare sane chiacchiere grazie al movimento della Rete…

    buona giornata e buon lavoro

  7. Avevo già letto il post di Dan York ma il tuo è stato comunque fonte di riflessione 😉 Io sto provando a usare twitter esclusivamente in inglese. Così, tanto per vedere cosa succede 🙂 Ho tenuto lo stesso nick, anche se in effetti non ha molto senso perché per il resto sono presente in rete soltanto in lingua italiana. Però non mi veniva in mente un nome migliore…

    OdiAmore

  8. Pingback: Grazia » Blog Archive » Twittermania
  9. Questo post ha più di un anno, ma è ancora un punto di riferimento per chi si avvicina a Twitter o chi ci vuole riflettere sopra. Grazie Catepol 🙂

  10. E’ praticamente dall’esordio che uso Twitter, mi aveva incuriosito fin da subito per l’obbligo dei 140 caratteri e per l’idea di scrivere in terza persona su quello che si faceva in quel preciso istante…poi col passare del tempo ho capito che era un mezzo veloce e non invasivo per comunicare notizie, stati d’animo, link, consigli.
    Però questo articolo mi ha illuminato ancora di più.

    grazie.

  11. Della serie…….non dormi da quanti giorni per scrivere questo pistolotto?

    Sul più pilu per tutti si era già espresso Albanese!

    Tornando seri. Ma che link dai al mio blog? Detto questo con te ho chiuso 😀

  12. grazie michele…è un po' che 'ho scritto, andrebbe aggiornato ma è sempre un ottimo punto da cui partire per capire twitter (e non solo perchè l'ho scritto io)

  13. Pingback: Basilicata su Twitter | Basilicata Travel
  14. Complimenti!
    Cercavo di capire cosa fosse e come avrei potuto usarlo.
    Devo ancora capiere la storia dei messaggi… cmq sei stata molto chiara e i concetti sono stati espressi in modo semplice e chiaro.
    Ciao e grazie…

  15. Pingback: addalo.it

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