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Chi forma i formatori?

Io, che tra le altre cose faccio formazione, quando entro in un’aula di solito composta da adulti a cui devo raccontare qualcosa, qualcosa per cui mi pagano come esperta, io come esperta vado a raccontare qualcosa al mio pubblico di corsisti con
minimo delle slides da proiettare che contengono materiale utile per fare una lezione della durata pari ad almeno 3 volte quella prevista. Non si sa mai. Meglio avere materiale in abbondanza che dover arrampicarsi sugli specchi per carenza di contenuti organizzati.

Io per produrre quelle slides magari ci passo anche le giornate precedenti la mia lezione, giornate in cui facendo le slides mi aggiorno, mi informo, mi studio quanto devo dire, approfondisco le tematiche correlate, insomma mi predispongo per esser pronta a tutto. Chè si sa, la dinamica di un’aula è sempre imprevista per quanto ti sforzi di prevedere la tua lezione in ogni minimo dettaglio e le domande dei corsisti prendono vie inimagginabili.

Ora, a volte mi capita di essere corsista. Da corsista il tuo compito è entrare e prender posto nella sala che ospiterà la lezione tenuta da altri, aprire la moleskine per prendere appunti, guardare verso il o la docente di turno e con gli occhi segnalare: "Ok. Son pronta. Comincia pure a raccontare quello che mi devi dire. Stupiscimi. Ti ascolto!"

Ora ci può stare che non tutti son 2.0 come me, che quando tengo una lezione io arrivo con slides, chiavette usb, il mac che non si sa mai, collego cavi, proietto, se ce la rete faccio vedere cose online, faccio domande, stimolo, rispondo, converso ecc.

Mi accontento anche dei cari lucidi 1.0 io, se son fatti bene, quando son corsista. Se denotano lo sforzo del docente (e i suoi limiti) che si è impegnato ad organizzare le informazioni e i contenuti che deve proporre al suo pubblico. Mi accontento. Sono comunque d’ausilio alla didattica.

Ci può anche stare che tu docente mi dai 2 fotocopie per seguire quello che dici, oppure che non mi dai nulla, ma sai affabularmi, interessarmi, conquistarmi solo con quello che narri e che spieghi, solo per gli stimoli ch emi offri.

Ma se ti siedi, neanche ti presenti, poni una domanda generica del tipo "Non vi conosco perciò ditemi che problemi ci sono in questa scuola", lasci parlare quei due tre logorroici che non vedevano l’ora di poter mostrare al mondo quanto son bravi e quanto son belli, fai passare un’ora così con le chiacchiere degli altri, non aggiungi nulla nè presenti la tematica educativo/pedagogica per cui sei stata chiamata come esperta e per cui qualcuno ti paga, si fa l’ora di chiudere e dici "Queste cose devo avere il tempo di organizzarle e le trattiamo al prossimo incontro"

Permetti che io ti mandi a cagare??

Bè non potendolo fare vis a vis. Mi sfogo qui, mia cara esperta di tematiche pedagogiche ed educative che qualcuno pagherà per non aver profferito verbo. Complimenti!! Alla prossima lezione…Non vedo l’ora!

(Foto di Victoriano)

11 thoughts on “Chi forma i formatori?

  1. “La formazione aziendale non è una cosa seria e neppure fa ridere. Se la selezione è fatta dal primo che passa, la formazione è condotta dal secondo. I fatti parlano da soli”

    Ciao.

    Pier Luca Santoro

  2. E chi forma i formatori dei formatori? Vabbè, dai…Ma è vero: quante volte mi sono ritrovato nella situazione descritta!

    Renato.

  3. E si, si!

    Scusa da dove arriva il tizio? Così per sapere, perchè poi c’è chi accusa per un twitt e non si indigna quando si buttano i soldi pubblici nel cesso!

  4. si ma son quelle situazioni in cui sei obbligata a rimanere (vedi formazione in servizio, aggiornamento docenti della tua scuola…)…ecco io visto che metto il mio tempo a disposizione voglio tornare a casa portandomi dietro qualcosa…se non è una conoscenza nuova…almeno una slide no??

  5. Si più o meno la stessa formazione che aveva l’insegnante di inglese di mia figlia alle elementari..”de buch is on de teibol”….. la fortuna di mia figlia? mia moglie che parla 3 lingue e il lavoro l’ha fatto lei a casa…ma gli altri?

  6. Io non la vedo così sbagliata, come prima lezione, e ti spiego perché.

    In genere la gente comincia a parlare senza ascoltare prima. Questo non solo crea disagio in chi ascolta, perché si sente passivo, ma crea una barriera all’apprendimento.

    In quanto sembra che sia lì per dirti quello che devi fare senza conoscere la situazione.

    Non tutti hanno la tua umiltà di mettersi lì e apprendere.

    Molti desiderano solo far capire che il loro lavoro lo fanno bene.

    Per cui è utile, invece, metterli a proprio agio, fare in modo che non si mettano sulla difensiva.

    Al posto tuo mi preoccuperei invece a partire dalla prossima lezione, se i contenuti non cominciassero a levitare.

  7. Ma dai!! Anche tu?? Mi riferisco alla faccenda delle slide triple

    Pensavo di essere l’unico con questa malattia, e invece guarda un po’… 🙂

    Sai che però sono convinto che sia segno di insicurezza? La sovrabbondanza di slide come la “coperta di Linus” del bravo (ma insicuro) formatore 🙂

    Beh, in ogni caso, mal comune…

  8. catepol sloggata da un altro portatile…

    gigi veniva da roma la tipa, una psicologa dell’età evolutiva…magari pure brava.. io almeno non vedevo l’ora di APPRENDERE qualcosa in più

    mi piace partecipare ai corsi da discente, sia ben chiaro

    solo che sono esigente: VOGLIO APPRENDERE qualcosa di nuovo o almeno confrontarmi su qualcosa di già noto con chi ne sa più di me

    cate…il problema è che non ha ascoltato…ha semplicemente permesso senza fiatare che altri parlassero e prendessero il sopravvento senza intervenire neanche per riportare il discorso su toni civili o quanto meno dare il suo parere di esperta

    antonio…

    ehehe non lo so se è insicurezza…ma per me è come quando mi presentavo agli esami …

    mai se non avevo fatto tutto ma proprio tutto…

    ecco…io cerco di portarmi dietro tutto quello che mi può servire, tutto quello che vorrei dire e fare, tutto quello a cui ci si può collegare…

    e così mi sento tranquilla

    soprattutto quando non conosco il pubblico con cui ho a che fare

    il pro di questa cosa

    è che alla prima lezione ho il materiale e le cose da dire per almeno tre lezioni…poi mi rimetto dalla quarta lezione in poi a ripreparare materiale

    🙂

  9. sapessi com’è strano sentirsi innammorati a pescolanciano!!!!

  10. dire che questo argomento mi rende furente è dire poco…

    Quello che uccide la formazione italiana sono due preconcetti: il primo è che chi detiene il sapere sia automaticamente in grado di trasmetterlo. Cosa assolutamente falsa.

    Un conto è possedere la conoscenza e un conto è possedere gli strumenti per diffonderla. Il formatore è colui che possiede un giusto bilanciamento di conoscenza e di strumenti.

    Il secondo preconcetto riguarda l’apprendimanto adulto. nel peggiore dei casi ci si aspetta che l’adluto impari come il bambino. O ancora peggio che essendo adulto sia sufficiente una lunga ed elaborata spiegazione teorica seguita da una botta di domande chiaificatrici tanto per fare. E anche qui niente di più falso.

    Per quanto mi riguarda quando devo scegliere un corso di formazione a cui partecipare la prima cosa che guardo sono le metodologie didattiche…

    Scusate lo sfogone ma di cani in questo mestieri (che poi è il mio!) ce ne sono parecchi!. o meglio…. non sono nemmeno cani, è semplicemente gente che si spaccia per quello che non è. Tipo che io domani mi sveglio e dico di essere medico. Ce l’ho le qualifiche per esserlo? No. E allora non posso esserlo. Qua invece chiunque improvvisamente diventa formatore…. (ri-scusate sono ripartita involontariamente: è che questo argomento mi infuria a bestia!!!)

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