Lavoro, parolando, social

Technological Teachers

Non è colpa loro. Vengono mandati dal ministero o dai presidi a svernare e/o conquistare competenze tecnologiche per stare al passo coi tempi, per rinnovare la didattica, per elaborare progetti innovativi. Si presuppone che abbiano prerequisiti minimi di uso del PC. Ed in effetti su word ci scrivono le loro cose. Poi però non sanno come salvarle sulla chiavetta USB che qualche figlio/figlia avrà loro prestato o regalato per il compleanno pensando di far cosa gradita. Sempre col timore che non ci vadano dentro i file, che si riempiano queste "pennette", come se fossero Floppydisk. Sempre con la preoccupazione che se un file è stato scritto su di un computer, nel passaggio su un altro computer si smarrisca, si autodistrugga, esploda…

Non è colpa loro, fanno quasi tenerezza. Sono ottime persone di buona volontà.

Non sono abituati ad ascoltare altri che al posto loro parlano da una cattedra e loro i quel momento sono discenti. Non son abituati a seguire slides proiettate e contemporaneamente ascoltare chi ne presenta i contenuti. Dicono abbiamo capito e poi chiedono di rispiegare passo passo. C’è un sovraccarico in laboratorio e "Oh my god, come facciamo?"

"Si ma praticamente dove dobbiamo andare per andare dove dobbiamo andare?" Riferito ad un qualunque click su pagina web che li porta al raggiungimento di un qualche cosa che l’esperta ha già spiegato. "No perchè io infatti andavo di là e questa cosa non appariva". Oppure "Col mio computer non si vedevano queste cose" per mascherare che effettivamente no, non ci erano proprio mai entrati sulla loro piattaforma e-learning, sul loro corso online cominciato qualche mese fa.
Nei forum online difficile il concetto di "rispondi" per mantenere il filo della discussione. E-mail non lette che
"No, io la posta elettronica non la apro mai che arrivano tante di quelle schifezze, mi si aprono un sacco di finestrelle e non mi fanno lavorare"

Non è colpa loro, fanno quasi tenerezza. Sono ottime persone di buona volontà.


Candidi all’ultima lezione ancora non hanno capito che fare e il corso finisce.
Candidi  all’ultima lezione ancora confermano che non c’è stato tempo di lavorare online.
Dovevano produrre nell’ordine (in questi mesi e collaborando sul forum online, nota bene): un format di progetto completo, un abstract in word, delle slides PowerPoint di presentazione del loro progetto. Dovevano poi farne un file zip e caricarlo con la loro password in piattaforma.

Powerpoint questo sconosciuto, ai più. Non parliamo di "Invia a cartella compressa". Caricare un file, e come si fa? E se poi sparisce?

Ovvio che poi ci pensa l’esperta! (Che se non inviano i lavori, chi paga l’esperta giudicherà negativamente l’esperta per non aver portato a termine il lavoro che consiste proprio nel far "autonomamente" inviare i lavori online ai corsisti – piccolo particolare).


Non è colpa loro, fanno quasi tenerezza. Sono ottime persone di buona volontà.

E alla fine scriveranno nei forum "Grazie della Vs. cortesia e professionalità." E poi ringrazieranno di persona, infine chiederanno il curriculum all’esperta. Perchè, anche se per le loro scuole gli esperti (al termine di questo corso) dovrebbero ora essere loro, meglio chiamare una esperta veramente esperta (e far più bella figura con i loro presidi). Meglio chiamare catepol!

13 thoughts on “Technological Teachers

  1. il peggio è la mamma / papà / sorella / vicino di casa che vuole imparare ad usare il computer… ARGH!!!

    Carino anche il tuo di Blog, mi fai morire dal ridere 😀

  2. Oh, ma i professori non sono mica tutti così. Però è vero, ce ne sono tanti, troppi, che hanno quasi paura del computer (quando le avvicinano alla tastiera, giuro, le loro mani tremano). Ma le diapositive in Power Point, che tristezza, non sono un po’ superate?

  3. floria…lo so che c’è ne sono molti come te! E meno male.

    Ieri erano tutti un po’ così…volenterosi/e questo lo devo ammettere. Sono andati nel panico quando ho detto presentazione 🙂 Come gliele facevo fare le slides se già PowerPoint sembrava un mostro ai loro occhi??

    😉

  4. ehehe mi ricordo del corso tic che ho fatto a scuola mia: giuro che c’erano colleghi che quando si diceva “aprite la cartella” guardavano la borsa.

    Comunque, pensiamo a loro con indulgenza 😉

  5. infatti non me la prendo con loro , l’ho precisato ad inizio post…bravissime persone, preparate nelle loro materie ma…

  6. Quasi 10 anni fa, per imparare, ho chiamato un mio ex allievo e mi sono fatta dare lezioni private (regolarmente pagate) per due mesi filati.

    Lui, che conosceva perfettamente la mia pollaggine con qualunque cosa tecnologica, è riuscito a spiegarmi tutto ciò che mi serviva (tante cose le ignoro ancora, ma ora ci pensa il mio webmarito 😉 con estrema pazienza e dicendomi “Bene, ora clicca la crocetta lassù, vai sul cosino, apri quell’affare rettangolare…”.

    Pochissimi termini tecnici (quelli li ho imparati dopo), ma in compenso una valanga di pratica.

    Bisogna avere (in tutto!) dei buoni maestri, come te e lui 🙂

  7. si sarà capito oramai che mi piace insegnare ad altri diavolerie tecnologiche sia in aula che online o no?

  8. certo che si capisce che ti piace! …e meno male che ce ne sono come te! il problema però resta di difficile soluzione, credo che il motivo sia da ricercare nel fatto che i docenti/allievi dovrebbero aver cura (anche a proprie spese) di frequentare prima l’asilo informatico, poi le prime 2 classi delle elementari informatiche e, superato l’esame di ammissione, finalmente andare avanti col tuo programma didattico (che non voglio assolutamente sminuire paragonandolo alle cose della III elementare, anzi ho sempre pensato che le solide conoscenze di base siano mooolto più importanti di tante specializzazioni!). tu dici che non te la prendi con loro: io non sarei completamente d’accordo, prima o poi ne scriverò anch’io, ma credo che se tutti avessimo (sto generalizzando e, di conseguenza, coinvolgendo tanti che non rientrano nel caso, allora mi ci metto in mezzo anch’io, così non si offende nessuno) un po’ di pigrizia in meno si farebbero tante belle cose in più.

    ciao!

    chicco

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