Noia, odi et amo, parolando, Riflessioni

Quando non scrivo, sono qui…

Premessa.

Il carrozzone del corso per aggiungere alla collezione di abilitazioni all’insegnamento in mio possesso anche quella del sostegno è partito. Direzione e data del conseguimento del titolo, ignota. Impegno fisico consistente nel portarci le chiappe e apporre la propria firma, fino al 18 agosto, sabati e domeniche inclusi nel prezzo. Graziati a ferragosto e impossibilitati a prenotare vacanza alcuna  o solamente desiderare di vedere il mare.

Mano nella mano che romantici, io e l’ingegnere consorte (recentemente abilitatosi per fare anche il prof. di matematica) riscaldiamo le nostre poltroncine all’università.

Organizzazione che rasenta il ridicolo. Siamo circa in 400 giovani e forti, ma anche vecchie bacucche di professoresse (che non si offendano). In 4 giorni abbiamo avuto almeno 5 avvisi discordanti sulla sede logistica delle lezioni nel weekend, avendo il personale addetto ad aprire il cancello dell’università diritto alla santificazione delle feste. Loro sì, noi no. Pur non sapendo dove si svolgeranno, la frequenza è anche obbigatoria.

Umanità.

Varie le tipologie di umanità, dovendo scegliere se parlare dei docenti o dei corsisti, vi parlerò dei primi. Mi soffermerò , se mi seguite, sulla professionalità di coloro che dovrebbero guidarci in questo percorso per imparare a gestire ragazzi in situazione di handicap, che non sono certo pupazzetti o pedine di dama da spostare a piacimento nei corridoi delle scuole dove andremo.

Docente 1Il potere nelle mie mani. Di professione medico ma sopratutto politico, uno che maneggia potere e ci gode. Sui contenuti trasmessi: no comment. Ci minaccia tutto il tempo come ai bambini dell’asilo. Ci fa firmare, libero foglio che gira in libera aula. Dopo la pausa, ad attestare la sua superiorità, comincia a fare l’appello e depenna quelli che nel frattempo sono diventati assenti pur avendo apposto (loro o chi per loro) la firma.

Docente 2.E che siccome che sono cecata. Non le hanno spiegato (pur essendo docente/pedagogista e formatrice) la grande rivoluzione degli ultimi anni in ambito di tecnologie didattiche: l’esistenza del Powerpoint o anche solo del Word. Lucidi del ’15/’18 palesemente riciclati da chi sa quanti corsi, scritti a mano, scritti con pennarellino rosso. Illegibili già da 40 c. Faceva fatica anche lei. Contenuti con premessa che è partita dalla scoperta dell’America (o forse subito prima, che mi sono anche distratta).

Docente 3.Un mito, un dio. Preside spocchioso, so tutto io. Avrebbe dovuto illuminarci sulla legislazione scolastica, leggi, leggine, cavilli ecc. Ho preso appunti. Testuali parole qui di seguito.

Leggete pure. Io lo dico qui: qualcuno non arriva vivo fino al 18 agosto. E non parlo di me.

Appunti.

– Trastullarsi col POF e tutta la Poffologia conseguente.

– Voi vi pare che prendete gli alunni in prima media, li portate in terza, poi ricominciate con un altro ciclo e sono gli stessi alunni?

– E’ come se uno di noi si meraviglia che il troglodita abitava la caverna. Noi siamo arrivati al grattacielo e siamo qui.

– E molti di voi andranno pure dal nord al sud, dove volete voi per insegnare. Al mondo ci sono miliardi di analfabeti.

– Tutto ciò che era accaduto prima, doveva accadere perchè era figlio di quel tempo.

– Chi viene qua, la lastra quassopra, vi dice 4 cose, ha fatto il suo dovere. Io sono qui per darvi il meglio di me.

– Un sistema a discesa, di tipo discensionale. Sotto i docenti, c’era tutta la platea degli alunni.

– 7.500.000 di alunni. Che tanti ne siamo.

– Bolzano e Trento sono 2 regioni.

– Il preside lo girava al provveditore, il provveditore al ministro e c’era lo scaricabarile.

– Perchè Formazione significa dare forma.

– Il prof. è un pubblico ufficiale, non dimenticatelo mai.

– Se vi interessa, vado piano. Io vado più veloce perchè voglio dire più cose.

– Naturalmente il sistema italico è un sistema balordo.

–  I progetti. A meno che non fanno copia copiazzo. Ma questa è un’altra storia.

– Prendiamo il cellulare. Se andiamo in Amazzonia: "Ah è una magia…"

– Mo faccio l’appello e pure il contrappello di chi sta guadagnando l’uscita.

– La scuola di tutti: Includiamo tutte le persone umane che stanno in Italia.

– Se non mettono una postazione micro-co-fonica, qua dove amm à ‘ì (dove dobbiamo andare)?

 

3 thoughts on “Quando non scrivo, sono qui…

  1. Dopo il blog della Profe mi piace molto leggere anche il tuo! Il modo in cui scrivi mi tiene incollata alla sedia!

    Riguardo agli appunti: in bocca al lupo! Ne avrai bisogno!

    Alessia

  2. bè si m sa che mi distraggo…oggi se va bene siamo tutta la giornata al corso…se invece riusciamo a firmare per tutta la giornata e firmare forse mi rifaccio viva..intanto godetevi questo resoconto perchè la cosa positiva del corso è che invece di prendere appunti, mi scriverò i post descrittivi della fauna umana che mi contorna e li copierò poi qui 😉

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